Cisgiordania: gli israeliani radono al suolo i campi coltivati, inquinano le terre e devastano le scuole

Imemc. Cisgiordania: gli israeliani radono al suolo i campi coltivati, inquinano le terre e devastano le scuole. Dipendenti di una scuola Hebron avvertono sintomi di malessere dopo aver aperto un pacco sospetto. 

Domenica, i bulldozer israeliani hanno raso al suolo i campi coltivati palestinesi a Khirbet al-Tawil, a sud di Nablus. Due scuole nella provincia di Hebron sono state oggetto di atti di immotivata violenza.

Yousif Dirieh, membro del comitato contro gli insediamenti coloniali di Aqraba, ha dichiarato all’Agenzia di Stampa WAFA che i bulldozer israeliani hanno raso al suolo diversi dunam di terra coltivata a grano, distruggendone il raccolto.

I soldati hanno anche innalzato delle montagnole di terra, propedeutiche a successive esercitazioni militari.

Le forze israeliane seguono una politica sistematica di aggressione ai danni dei terreni agricoli, considerati come la principale fonte di reddito per i palestinesi, nel tentativo di costringere i residenti ad abbandonare le proprie terre, a tutto vantaggio dell’espansione coloniale.

La Cisgiordania occupata è anche teatro di frequenti attacchi da parte dei coloni contro i palestinesi e le loro proprietà, dalle aggressioni fisiche contro gli agricoltori, alla distruzione o al furto del raccolto, azioni compiute con la protezione dei soldati israeliani.

L’agenzia WAFA evidenzia un aumento significativo delle aggressioni contro gli agricoltori palestinesi durante la stagione della raccolta delle olive.

Gli imprenditori agricoli denunciano anche l’immissione di acque di scarico nei terreni dalle colonie vicine, che compromette irreparabilmente il raccolto.

Domenica, la PNN ha intervistato testimoni e pastori palestinesi che si lamentano dei continui deflussi di acque di scarico durante il fine settimana, da parte dei coloni, nell’insediamento israeliano di “Burkhan”, nella Cisgiordania settentrionale.

Il ricercatore Khaled Ma’ali ha dichiarato che le acque di scarico dello stabilimento industriale di Borkan non vengono fatte defluire gradualmente.

Secondo i testimoni, i quattro nuclei industriali che riversano le “acque di scarico” nelle vallate del Salfit si trovano negli insediamenti illegali di Ariel, Borkan, Amanoel e Zahav.

Ma’ali ha garantito che, per smaltire l’inquinamento ambientale causato dai nuclei industriali dei coloni, ci vorranno molti anni e che questo provocherà danni ambientali notevoli.

Si è rivolto quindi alle organizzazioni ambientaliste, affinché giudichino Israele responsabile dei danni che provoca e risarcisca le vittime.

Inoltre, domenica, i soldati israeliani hanno fatto irruzione in una scuola maschile della città di al-Khader, a sud di Betlemme, alla ricerca di due ragazzi.

Secondo quanto i testimoni hanno riferito alla WAFA, numerosi soldati si sono riversati nel cortile e sono entrati nell’ufficio del preside con modi brutali, alla ricerca dei due ragazzi, disseminando panico e terrore tra gli studenti.

Il corpo docenti ha impedito ai soldati di avvicinarsi agli studenti e li ha allontanati dalla scuola.

Le forze israeliane attaccano spesso scuole e istituti educativi, abusando della forza contro studenti e insegnanti, in palese violazione del diritto internazionale.

“Nel 2013, sono stati registrati 11.935 casi di aggressione ai danni di scuole o con minori coinvolti in Cisgiordania, con conseguenti danni a istituti scolastici, interruzione delle regolari lezioni e lesioni su minori,” secondo il Rappresentante Speciale del Segretario Generale ONU per i bambini nei conflitti armati.

Secondo l’organizzazione, “41 episodi hanno visto il coinvolgimento delle forze di sicurezza israeliane, che hanno condotto operazioni vicino a istituti scolastici o al loro interno, hanno fatto irruzione senza preavviso, hanno fatto uso di gas lacrimogeni e di bombe sonore causando, in taluni casi, danni strutturali alle scuole”.

Inoltre, secondo fonti locali, il direttore, il segretario e il bidello della suola di al-Hussein Ibn Ali, a Hebron, hanno accusato segni di malessere dopo aver ricevuto un pacco sospetto nella giornata di domenica, secondo un ufficiale del posto.

Il Direttore del dipartimento di Hebron del ministero dell’Istruzione Palestinese, Bassam Tahboub, ha riferito all’Agenzia Ma’an che i tre dipendenti hanno riportato sintomi come nausea e capogiri dopo aver aperto un pacco arrivato dall’Italia.

“Quando il direttore, Abd al-Muati Abu Sneina, lo ha aperto in presenza del segretario Fadi Shehada e del bidello Nidal al-Qawasmi, i tre hanno iniziato a starnutire in modo sospetto e ad avvertire nausea e capogiri, prima di essere trasportati all’ospedale pubblico di Hebron”.

Il direttore del nosocomio di zona, Abdullah al-Qawasmi, ha dichiarato che i tre pazienti resteranno in osservazione in ospedale, sebbene le condizioni siano stabili.

Sono ancora turbati e starnutiscono incessantemente, a causa del “materiale viscoso avvolto nel cellophane e contenuto nella busta”, ha continuato.

Il materiale in questione è stato inviato ai laboratori governativi per essere analizzato, mentre i servizi di sicurezza palestinesi hanno aperto un’inchiesta sull’accaduto.

Si tratta del terzo caso del genere verificatosi nella zona di Hebron nelle ultime settimane.

Traduzione di Romana Rubeo