Cisgiordania, l’esercito israeliano reprime con violenza proteste pacifiche

Cigiordania – InfoPal. Venerdì 2 novembre, le forze di occupazione israeliane hanno brutalmente attaccato le proteste settimanali contro il Muro dell’Apartheid e le colonie in Cisgiordania, dedicate al 65° anniversario della Dichiarazione Balfour.

Nel villaggio di Nabi Saleh, a ovest di Ramallah, l’esercito ha lanciato una pioggia di lacrimogeni e granate assordanti, e proiettili di acciaio rivestiti di gomma contro gli attivisti palestinesi e internazionali, ferendone a decine. I militari, inoltre, si sono scontrati con i manifestanti, e hanno rapito un bambino, Wa’ed Tamimi e quattro pacifisti, e portati via in catene in una località non identificata.

A Bil’in, a ovest di Ramallah, a decine hanno marciato contro il Muro e gli insediamenti. All’arrivo nell’area di Abu Leimun, vicino al Muro dell’Apartheid, le truppe hanno attaccato gli attivisti con lacrimogeni e granate assordanti causando il soffocamento di molte persone.

A Kafr Qaddum, a ovest di Nablus, centinaia di palestinesi e attivisti stranieri hanno partecipato alla marcia settimanale e cantato slogan a sostegno della lotta palestinese contro l’occupazione israeliana.

A Masarah, nella provincia di Betlemme, le forze israeliane hanno represso la marcia settimanale contro il Muro.