Cisgiordania, manifestazioni e feriti nella Giornata di al-Aqsa

1689603425Cisgiordania -Pal.info e InfoPal. Venerdì 27 settembre, molti palestinesi sono rimasti feriti nei violenti scontri scoppiati in varie parti della Cisgiordania e Gerusalemme, durante le manifestazioni di protesta alle quali aveva invitato la Coalizione della gioventù palestinese, con lo slogan “Venerdì di al-Aqsa”.

A Nablus, nord della Cisgiordania, le forze di occupazione hanno chiuso il posto di blocco di Hawara, a sud della città, nel pomeriggio di venerdì, a seguito di scontri scoppiati tra decine di giovani palestinesi e i soldati israeliani.

Testimoni oculari hanno riferito che le forze israeliane hanno fatto uso massiccio del gas lacrimogeno. Un ragazzino di 16 anni è stato raggiunto alla testa da un candelotto ed è stato ricoverato nell’ospedale di Rafidia. Mentre un altro giovane attivista di 19 anni è stato ferito alla schiena. Altre decine di persone hanno sofferto per l’inalazione del gas lacrimogeno.

Altri scontri si sono registrati nei pressi del posto di blocco di Qalandia, vicino a Ramallah, e a Ofer, dove le forze israeliane hanno sparato raffiche di candelotti di gas lacrimogeno contro i manifestanti.

A Gerusalemme invece, migliaia di palestinesi si sono radunati nei pressi della Porta di Damasco dopo aver eseguito la preghiera del venerdì nella moschea di al- Aqsa. Da lì hanno organizzato una marcia verso la via di Salah al-Din, riuscendo a rimuovere le decine di transenne poste dalla polizia israeliana nelle strade.

I manifestanti si sono scontrati con le forze di occupazione che hanno sparato pallottole di gomma e proiettili vivi, ferendo cinque manifestanti e arrestandone altri.

Altri scontri sono scoppiati tra i cittadini palestinesi e le forze di occupazione nel sobborgo di Ram e nelle aree di Anata, al-Issawiya e nelle vicinanze di Bab Hatta (porta della Servitù), nella parte vecchia di Gerusalemme.

Dal canto loro, le autorità di occupazione avevano dispiegato circa sette mila soldati in Cisgiordania e quasi tre mila poliziotti a Gerusalemme, già nella mattinata di venerdì.

Anche nel villaggio di Kafr Qaddum, nei pressi di Qalqilia, i cittadini palestinesi si sono scontrati con le forze di occupazione, che hanno sparato gas lacrimogeno e bombe assordanti, provocando decine di feriti.

Murad Eshteiwi, coordinatore media delle manifestazioni di Kafr Qaddum -il villaggio che da due anni organizza delle manifestazioni settimanali- ha reso noto che gli scontri di ieri sono stati più intensi rispetto alle settimane precedenti e che l’occupazione ha fatto un ricorso maggiore alla violenza contro i manifestanti.

A Hebron, violenti scontri sono scoppiati nella via di Shalala Street, vicino all’incrocio di Tariq ibn Ziyad. Nel villaggio di Beit Ummar invece, i giovani palestinesi hanno lanciato bottiglie incendiarie contro le forze di occupazione israeliane, senza provocare danni o feriti. Anche il campo profughi di Aida, vicino a Betlemme, è stato teatro di scontri tra giovani palestinesi e le forze di occupazione.

Dal canto suo, la Coalizione della gioventù palestinese si è detta soddisfatta dall’accoglienza di massa che ha avuto il suo appello, lanciato ai palestinesi perché insorgano per la moschea di al-Aqsa e contro l’ingiustizia e l’oppressione. Allo stesso tempo, essa ha invitato ad intensificare le attività di protesta.

La coalizione si è anche detta sorpresa dal comportamento delle forze di sicurezza palestinesi in Cisgiordania, che nonostante le promesse, hanno impedito le manifestazioni di massa nelle varie zone della Cisgiordania.

Pochi giorni fa, la coalizione aveva lanciato un appello, tramite i social network, per organizzare delle manifestazioni di massa nella giornata di ieri, in sostegno alla moschea di al-Aqsa, nell’anniversario della seconda Intifada palestinese.