Cisgiordania – Infopal
In Cisgiordania, il fine-settimana appena trascorso è stato contrassegnato da numerose aggressioni da parte dei coloni e dell’esercito israeliano.
Coloni attaccano ambulanza a Betlemme
Sabato, alcuni medici sono stati aggrediti nei pressi dell’insediamento israeliano di Nokdeim, a est di Betlemme. Un gruppo di coloni ha malmenato i membri di un’ambulanza del Red Crescent usando bastoni e calci di fucile.
Muhammad Abu Ajamiyya e Samir Abu Sarah sono stati ricoverati nell’ospedale d Beit Jala a causa delle ferite.
L’ambulanza in cui i due si trovavano stava trasportando un paziente sulla strada vicino all’insediamento di Nekodim, quando è stata fermata a un posto di blocco militare. I soldati hanno imposto al personale medico di seguire un’auto civile, che li ha portati dentro un insediamento, dove sono stati attaccati da sette coloni. L’ambulanza è stata distrutta.
Ferito un ragazzino a Hebron
Un gruppo di coloni provenienti dall’insediamento di Kiryat Arba, a Hebron, ha accoltellato alla schiena un ragazzino di 15 anni, Muhammad Asila.
Testimoni locali hanno raccontato che 5 coloni hanno attaccato l’adolescente mentre passava vicino alla colonia, lo hanno picchiato e accoltellato.
Asila è stato ricoverato all’ospedale di Al-Ahli.
Attacchi dell’esercito israeliano.
Le forze di occupazione israeliane hanno assaltato alcune aree residenziali della Cisgiordania.
La città vecchia di Qabatiya è stata invasa da 8 veicoli militari. I soldati hanno assaltato le strade e occupato le case, posizionandosi sui tetti.
Nella valle di Al-Far’a, nel nord della Cisgiordania, i soldati israeliani hanno lanciato bombe a gas dentro la moschea di Al-Isra, durante il momento della preghiera.
A Marda, vicina a Selfit, ieri mattina all’alba, una cinquantina di truppe israeliane hanno invaso un edificio residenziale, trasformandolo in torre di guardia. Gli inquilini della casa sono stati rinchiusi in una stanza.
Ne è nato un scontro armato tra la popolazione locale e i soldati, che hanno dovuto ritirarsi, non prima di aver lanciato bombe sonore per cercare di disperdere la folla.