Clima di stallo per l’incontro del Quartetto sul M.O.

Onu – Ma’an. Fonti delle Nazioni Unite hanno dichiarato che il Quartetto dei negoziatori per il Medio Oriente (Stati Uniti, Russia, Nazioni Unite e Unione Europea) si riunirà lunedì per discutere della situazione di stallo che ormai da tempo sta caratterizzando il processo di pace fra Israele e Palestinesi.

Venerdì, l’ufficio stampa delle Nazioni Unite ha affermato che il Segretario generale dell’organizzazione, Ban Ki-Moon, il Segretario di stato Usa Hilary Clinton e il ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov si incontreranno al quartier generale dell’Onu, in vista della riunione del consiglio di sicurezza indetta per discutere sulle rivolte della “primavera araba”.

Gli altri membri del Quartetto, il rappresentante dell’Unione Europea per gli affari esteri Catherine Ashton e l’inviato del quartetto Tony Blair, parteciperanno all’incontro in video-conferenza.

I diplomatici dell’Onu hanno affermato che la Russia ha insistito con particolare tenacia affinché si fissasse quest’appuntamento.

Non è chiaro, tuttavia, se quest’ultimo sia stato organizzato in modo da rilasciare una dichiarazione ufficiale che sproni Israele e palestinesi a riprendere il negoziato. Tale obiettivo, infatti, sembrerebbe entrare in conflitto con quanto sostenuto recentemente nel dialogo fra Washington e Tel Aviv riguardo a un possibile attacco militare contro gli impianti atomici dell’Iran.

Lacerati da contrasti interni, i palestinesi hanno fatto grandi sforzi negli ultimi mesi per far sentire la propria voce. L’attenzione internazionale si è infatti concentrata sulle elezioni negli Usa, sulla crescente violenza in Siria e sulla questione del nucleare iraniano.

Ban Ki-Moon, durante la sua visita a Gerusalemme del mese scorso, ha dichiarato che per Israele e palestinesi sono ormai in ritardo per risolvere il problema, e che pertanto la loro priorità assoluta deve essere quella di ristabilire il dialogo.

Da parte sua, il presidente Mahmud ‘Abbas ha ribadito che la condizione necessaria affinché i palestinesi si siedano al tavolo delle trattative è che Israele accetti l’istituzione di uno stato palestinese nei territori occupati dal 1967.

Il primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu, ha però rifiutato categoricamente tale proposta, respingendo anche gli appelli a cessare le attività d’insediamento nelle terre in cui i Palestinesi vorrebbero realizzare il proprio stato.