Coloni invadono villaggi nel nord della Valle del Giordano

Valle del Giordano – WAFA. Venerdì, migliaia di coloni israeliani hanno invaso i villaggi di al-Burj e Umm al-Qaba, nella Valle del Giordano settentrionale.

Aref Daraghmeh, un attivista locale, ha confermato che le forze israeliane hanno scortato un convoglio di autobus con circa 4 mila coloni nei due villaggi, dove sono rimasti per oltre quattro ore.

Ciò è avvenuto dopo che Israele ha chiuso il check-point principale di Tayasir, ad est della città di Tubas, in un preludio per l’invasione dei villaggi da parte dei coloni.

La Valle del Giordano, che è una fertile striscia di terra che corre verso ovest lungo il fiume Giordano, ospita circa 65 mila palestinesi e costituisce circa il 30% della Cisgiordania.

Dal 1967, quando l’esercito israeliano occupò la Cisgiordania, Israele ha trasferito almeno 11 mila dei suoi cittadini nella Valle del Giordano. Alcune delle colonie in cui vivono sono state costruite quasi interamente su terreni palestinesi privati.

L’esercito israeliano ha anche designato circa il 46 percento della Valle del Giordano come zona militare chiusa, dall’inizio dell’occupazione nel giugno 1967, e ha utilizzato il pretesto delle esercitazioni militari per spostare con la forza le famiglie palestinesi che vivono lì, come parte di una politica di pulizia etnica e soffocamento dello sviluppo palestinese nell’area.

Circa 6.200 palestinesi vivono in 38 comunità in luoghi destinati all’uso militare e hanno dovuto ottenere il permesso dalle autorità israeliane per entrare e vivere nelle loro proprie comunità.

In violazione del diritto internazionale, i militari israeliani non solo spostano temporaneamente e regolarmente le comunità ma, di tanto in tanto, confiscano anche i loro terreni agricoli e demoliscono le loro case ed infrastrutture.

Oltre ad essere sfollati temporaneamente, le famiglie palestinesi che vivono lì affrontano una miriade di restrizioni sull’accesso a risorse e servizi. Nel frattempo, Israele sfrutta le risorse dell’area e genera profitti sequestrando ampi tratti di terra e di risorse idriche a beneficio dei coloni.

I politici israeliani hanno chiarito in diverse occasioni che la strategica Valle del Giordano rimarrà sotto il loro controllo in ogni caso.