Colonialismo israeliano: cosa potrebbe accadere nella moschea di al-Aqsa il 10/5/2021

A cura dell’API.

Cosa dovrebbe avvenire nella moschea di al-Aqsa il 28 di Ramadan, corrispondente al 10/05/2021?
Le “organizzazioni ebraiche estremiste del tempio” stanno compiendo i loro massimi sforzi per mobilitare i coloni estremisti affinché effettuino una massiccia invasione nella moschea di Al-Aqsa il 28 Ramadan 1442, corrispondente al 10/05/2021, in congiunzione con il cosiddetto “Jerusalem Day”, la commemorazione ebraica del giorno in cui le forze di occupazione israeliane presero il controllo di tutta Gerusalemme, dopo averne occupata la parte orientale, che include la Moschea di Al-Aqsa. Le “organizzazioni del tempio” cercano di mobilitare migliaia di coloni per partecipare a questo assalto, con la protezione della polizia israeliana e la copertura della leadership politica israeliana.
Qual è il pericolo di questa invasione?
L’occupazione israeliana vuole trasmettere un messaggio attraverso questa pericolosa invasione: la sovranità ebraica sulla moschea di Al-Aqsa.
Durante questa invasione, i soldati dell’occupazione e i coloni effettuano gravi attacchi alla moschea di Al-Aqsa e ai suoi visitatori.
L’occupazione e i suoi coloni estremisti mirano ad abolire il ruolo delle amministrazioni islamiche a Gerusalemme – che hanno il diritto esclusivo di gestione degli Affari della moschea di Al-Aqsa -, portando un enorme numero di coloni nella Moschea, nonostante le Dotazioni islamiche siano le esclusive responsabili dell’ingresso e dell’uscita da Al-Aqsa.
L’occupazione ed i suoi coloni stanno cercando di compensare la perdita subita dopo la sconfitta nell’Intifada di Bab al-Amud, scatenata dai gerosolimitani, in particolare, e dai Palestinesi, in generale, dall’inizio del mese di Ramadan e culminata in una vittoria. Ciò ha spinto l’occupazione a ritirarsi da diverse aree che intendeva prendere di mira, tra le quali Piazza Bab al-Amud (Porta di Damasco) e i gerosolimitani che vi si radunano.
In che modo le “organizzazioni estremiste del tempio” hanno lanciato questo piano negli anni passati?
È consuetudine che la polizia di occupazione israeliana impedisca ai coloni di prendere d’assalto la moschea di Al-Aqsa negli ultimi dieci giorni di Ramadan e durante le festività islamiche, ma c’è stato un cambiamento negli ultimi anni: i coloni estremisti osano assaltare la moschea di Al-Aqsa sotto la protezione della polizia israeliana negli ultimi dieci giorni del Ramadan e durante le festività islamiche.
Per quanto riguarda l’evento “Jerusalem Day”, negli ultimi anni si è trasformato in un momento centrale, nel quale le “organizzazioni del tempio” mobilitano i loro colleghi estremisti per assaltare Al-Aqsa, evidenziando il numero crescente di coloni che ora sono disposti a invaderla per affermarne la “sovranità” israeliana.
Il numero di coloro che hanno preso d’assalto la moschea di Al-Aqsa, in occasione del “Jerusalem Day”, si è moltiplicato tra il 2015 e il 2019, secondo la seguente tabella (nel 2020, la moschea di Al-Aqsa è rimasta chiusa a causa dell’epidemia da Covid-19):
– grandi Rabbini dei gruppi del tempio, estremisti, chiedono l’assalto alla moschea di Al-Aqsa il 28 Ramadan.
– il rabbino dell’insediamento di Kiryat Arba a Hebron (Dov Lior) e il rabbino della Safad Religious School (Eyal Yaqubovitch) hanno lanciato un appello ai loro seguaci per assaltare la moschea di Al-Aqsa durante il Ramadan 28, e hanno chiesto loro di accompagnare le loro famiglie durante questo assalto.
– Questi due rabbini hanno una grande influenza sui loro seguaci sia a Safad che nell’insediamento di Kiryat Arba. Pertanto, gruppi del tempio estremisti sperano che un gran numero di loro partecipi al tentativo di assaltare la benedetta Moschea di Al-Aqsa quel giorno!
– Il 10 maggio è una giornata annunciata da parte dei Rabbini ultraortodossi estremisti e rappresenta una minaccia vera accompagnata di diversi manifesti che invocano “morte agli arabi”; dall’altra parte, i giovani gerosolimitani hanno chiesto una presenza notevole in quella data per respingere l’aggressione dei coloni e difendere la santa Moschea dai criminali, dalle profanazioni e preghiere talmudiche nel cuore del luogo considerato la prima qibla e la seconda Moschea e terzo luogo sacro nell’Islam.