
Cisgiordania. Le autorità israeliane continuano le loro operazioni di demolizione e spianamento nella Cisgiordania occupata, mentre costringono un cittadino della Palestina occupata del 1948 a demolire la sua casa sotto minaccia.
A Gerico, i bulldozer israeliani hanno demolito una casa martedì mattina di proprietà della cittadina Hala Abbasi, situata ad est della città, con il pretesto della mancanza di permessi.
Le forze di occupazione israeliane (IOF) hanno preso d’assalto la zona di Sama Areha, ad est di Gerico, accompagnate da due bulldozer, e hanno iniziato il processo di demolizione nonostante le obiezioni dei proprietari della casa e la mancanza di una sentenza da parte di un tribunale israeliano sulla questione.
Sahar Barakat, una vicina, ha espresso la sua sorpresa per l’incursione delle IOF e l’inizio della demolizione senza dare ai proprietari il tempo di evacuare.
Barakat ha sottolineato che l’esercito di occupazione aveva precedentemente notificato ai proprietari di casa un divieto di costruzione e che avevano ottenuto tutti i permessi necessari imposti dall’occupazione e completato tutte le approvazioni. Tuttavia, una volta terminato il processo di costruzione, la demolizione ha avuto luogo.
A Betlemme, i soldati delle IOF hanno invaso la città di Tuqu’, a sud-est, accompagnati da bulldozer, e hanno iniziato a demolire un edificio residenziale a due piani, di 300 metri quadrati ciascuno, di proprietà dei fratelli Osama e Taysir Hasan Musa Suleiman.
Le IOF hanno isolato l’area, impedendo ai cittadini di avvicinarsi, e hanno ordinato ai proprietari di evacuare immediatamente.
Nella Palestina occupata del 1948, le autorità israeliane hanno costretto Muhammad Zahi Ighbarieh, del villaggio di Mismas, nell’area di Wadi Ara ad abbattere la casa, sotto la minaccia di demolizione forzata e pesanti multe. Un tribunale israeliano aveva emesso un verdetto di demolizione contro la casa con il pretesto della “costruzione senza permesso” e aveva notificato a Ighbarieh che la demolizione sarebbe stata eseguita in qualsiasi momento.
Nonostante i suoi sforzi per appellarsi alla decisione in tribunale, i tentativi di Ighbarieh di proteggere la casa che aveva costruito nel 2009 sul suo terreno nella parte occidentale del villaggio, che è considerata un’estensione per l’espansione urbana a causa della significativa densità di popolazione nel villaggio, non hanno avuto successo.
Ighbarieh, padre di tre figli, ha espresso la sua profonda tristezza dopo essere stato costretto a demolire la sua casa, che gli è costata circa 1,2 milioni di shekel, confermando che le autorità israeliane lo avevano informato che la demolizione sarebbe stata eseguita a qualsiasi momento, obbligandolo a pagare costi aggiuntivi se non l’avesse abbattuta lui stesso.
L’anno 2024 ha visto il più alto tasso di violazioni israeliane contro i palestinesi in Cisgiordania e Gerusalemme rispetto agli ultimi cinque, indicando un chiaro aumento dei crimini e della brutalità dell’occupazione israeliana, insieme alla prosecuzione delle sue politiche aggressive nei confronti dei palestinesi.
Il Centro informazioni palestinesi ha documentato 53.052 violazioni, che coprono tutti i tipi di crimini e violazioni commessi dalle IOF e dai coloni, tra cui uccisioni, deportazioni, arresti, demolizioni di case, spianamenti di terreni, confische di proprietà e attacchi ai settori dell’istruzione e della sanità, in violazione di tutti i trattati e accordi internazionali.
Secondo PIC, il numero di case demolite dall’occupazione in Cisgiordania e a Gerusalemme è arrivato a 508, oltre a centinaia di case minacciate di demolizione. Nei territori occupati nel 1948, le autorità israeliane hanno continuato a demolire e confiscare proprietà palestinesi, con un totale di 81 case e proprietà demolite, insieme a decine di case a cui è stata notificata la demolizione con il pretesto della costruzione non autorizzata.
(Fonte: PIC).
Traduzione per InfoPal di F.L.