Gaza – InfoPal. Le fazioni palestinesi nella Striscia di Gaza promettono di rispondere all'uccisione dei due leader delle brigate 'Ezz id-Din al-Qassam, avvenuta ieri, 8 ottobre, ad al-Khalil (Hebron).
“L'assassinio non resterà impunito”. Nel comunicato fatto pervenire ai media, le brigate al-Qassam hanno spiegato che, da lungo tempo, Israele tentava di assassinare al-Karmi, ritenuto responsabile dell'uccisione di quattro coloni israeliani lo scorso 31 agosto.
Alla condanna e alla promessa di rispondere al suo assassinio, si sono aggiunte pure le brigate al-Quds, braccio militare del Jihad islamico.
“Raduni e marce per condannare l'assassinio di Hebron”. Numerose marce e raduni promossi da Hamas si sono svolti ieri nella Striscia di Gaza a condanna dell'ultima operazione delle forze d'occupazione.
La folla ha chiesto a tutte le fazioni militari palestinesi di “unirsi e di uscire dal silenzio, di rispondere ai crimini di Israele contro la popolazione palestinese in Cisgiordania e nella Striscia di Gaza”.
Al centro della rabbia della gente c'erano anche le politiche adottate dall'Autorità nazionale palestinese (Anp), che, in coordinamento con l'occupazione, reprime la popolazione palestinese. Ieri, tutti i presenti hanno chiesto alla leadership di Ramallah un ritiro totale dai negoziati.
“Porre fine al coordinamento in materia di sicurezza”. Alla marcia di Gaza era anche presente Ahmed al-Bahar, vice presidente del Consiglio legislativo palestinese (Clp) di Gaza che proprio a Mahmoud 'Abbas si è rivolto “perché dimostri coraggio e rescinda da ogni negoziato prima che sia troppo tardi”.
“La scelta di proseguire nei colloqui con l'occupante sarebbe di per sé un crimine – ha affermato al-Bahar -, in quanto significherebbe svendere e sottomettere la causa palestinese con gravissime conseguenze interne nazionali”.
“Proprio l'ultimo assassinio di Israele dimostra come termini quali 'pace' o 'negoziati', non rientrino nel dizionario politico israeliano”, ha concluso al-Bahar.
“Un messaggio al vertice arabo”. Il Jihad islamico, da parte sua, ha caricato la responsabilità dell'attacco di Hebron anche sull'Anp che avrebbe concesso la propria collaborazione in materia di sicurezza. E ha lanciato un messaggio alla Lega araba riunita a Sirte (Libia): bocciate qualunque opzione che rischi di avallare i negoziati.
I Paesi arabi sono stati sollecitati a non riporre alcuna fiducia in promesse provenienti dall'esterno, come dagli Stati Uniti.
Tutte le fazioni presenti ieri si sono impegnate a “coordinarsi contro i crimini dell'occupazione israeliana e contro la repressione dell'Anp che ogni giorno tenta di piegare la popolazione palestinese”.