Com’è facile essere tacciati di ‘antisemitismo’ a Torino. Una lettera.

 
Essere tacciati di "antisemitismo", in quel di Torino non è difficile. Nel 1994 all’anarchico Moreno Marchi fu revocata l’autorizzazione di tenere all’università di Palazzo Nuovo una conferenza – studio sugli Inediti di Louis Fernand Cèline. 
L’ anno dopo toccò al prof. Costanzo Preve, fino a poco prima uno dei maggiori dirigenti di Democrazia Proletaria (insieme a Vinci e a Russo Spena) a livello nazionale. La colpa del Preve sapete quale fu? Unicamente di avere scritto un articolo sulla rivista "La Lente di Marx" diretta dal marxista-leninista Claudio Moffa. Un articolo che oltretutto non c’entrava niente con le motivazioni che da parte sionista avevano incriminato la testata, in quanto mentre L.L.d.M. rilevava alcune contraddizioni dell’ambiente sionista, l’articolo di Preve parlava unicamente di problemi africani. Ma bastò ciò affinché il Preve ricevesse una specie di  linciaggio morale da parte di certo azionismo-chic subalpino e che alla fine salito su di un tram si ricevesse una sberla da parte di un’anziana signora appartenente alla locale comunità israelitica.
 
Di questi giorni è invece il caso Pallavidini. Marxista-leninista, dell’ala "kabulista" e cossuttiana del P.C.I. e in seguito dell’area di Interstampa del gen. Pasti e dell’ editore Napoleone, oggi vicino, anche se non iscritto, al P.d.C.I. di Rizzo.
A sentire la versione de "La Bugiarda" (come definiva il vecchio PCI La Stampa), il Pallavidini avrebbe negato la Shoah. In realtà ciò è falso. Egli ha semplicemente affermato che "la Shoah è un pretesto per giustificare la politica neocolonialista e razzista di Israele". Tesi d’altra parte comune a diversi personaggi e gruppi della Sinistra. Dall’internazionalista e "bordighista" Cesare Saletta, delle edizioni Graphos di Genova nel suo famoso opuscolo "Dallo sfruttamento nei lager allo SFRUTTAMENTO DEI LAGER", all’israelita Filkestein allo stesso Noam Chomsky, fino al neo- musulmano Roger Garaudy (e in questo appoggiato dal progressista Abbé Pierre, scomparso di recente).
Alcuni genitori – bene politicamente corretti subalpini, sono allora andati a sbirciare su internet sul personaggio incriminato e hanno scoperto(orribile!!!) certe sue collaborazioni alle riviste "anomale" "Orion" e "Aurora", riviste, che, quale ne sia la provenieza ideologica, hanno ospitato (esattamente come fa oggi il quotidiano romano "Rinascita") opinioni di diversa origine. Basti pensare (limitandoci a "Orion" a Chicco Galmozzi, già incriminato per Prima Linea a Claudio Risié, uno dei leaders del Movimento Studentesco milanese degli anni ’70 e oggi titolare delle Edizioni Red, coi suoi testi di psicologia, alimentazione naturale, yoga, naturopatia, etc.,  allo scomparso Pino Balzano (tra i principali collaboratori de "Il Manifesto" e "Lotta Continua" negli anni ’80) , o, nel caso di "Aurora" al dirigente del PSI Enrico Landolfi (già uno dei quadri dirigenti della U.I.L. e amico personale di Giorgio Benvenuto e oggi nell’area dei D.S.).
L’unico errore di Renato è stato forse quello di citare (in un momento di impeto dovuto ai fatti del Libano) la principale opera di Hitler. Un libro "catacombale" lo definirebbe Costanzo Preve, come se per criticare  il mondialismo, il sionismo, il liberismo selvaggio e la prepotenza Usa nel mondo, oggi non bastassero i testi di numerosi e validi autori fuori da ogni schema, quali Chomsky, Cristopher Lasch o gli antiutilitaristi del M.A.U.S.S. francese o, ancora l’ecologista integrale Maurizio Pallante.
Naturalmente non condivido molte cose di Renato (autore tra l’altro di un interessante libro scritto insieme al "radicaldestro" Ingravalle ed edito dalle edizioni Noctua di Bari), coerente seguace della linea Rousseau/ Hegel/Marx/ Engels/ Lenin/ Stalin/ Mao Tse Tung.
Da libertario non mi trovo d’accordo col suo stalinismo incallito (che finisce per giustificare tutto), la sua polemica contro la "canaglia anarco- troskysta" , l’essere sempre e comunque d’accordo con tutto ciò che i sovietici facevano (Budapest e Praga comprese!).
Ma, da libero pensatore, credo che ciascuno abbia il diritto di esporre qualsiasi idea, analisi, principio. Il filosofo "radicale" e pacifista britannico Bertrand Russel dichiarò che egli avrebbe messo un palco a disposizione anche al suo peggior nemico. E tale deve essere la nostra democrazia se pretende di essere veramente tale.
 
Infine, voglio dire la mia sul Giorno della Memoria. Non ho nulla in contrario che si celebri. Ma accanto al popolo ebraico vorrei aggiungere gli Italiani periti nelle foibe (pur salvaguardando alcuni aspetti della politica titoista, quali l’autogestione proudhoniana e ben distante del capitalismo di stato sovietico e la sua politica estera nei paesi Non-Allineati: Cuba, Egitto R.A.U., Indonesia di Sukarno, Perù di Vasco Alvarado, India di Nheru, etc.) , i Pellerosse sterminati dai "soldati blu", i quasi 2 milioni di Armeni sterminati dai turchi nel 1915, gli africani del nord e del centro- est, gli yuguslavi, e i greci uccisi dagli italiani, tutti i civili e militari italiani e tedeschi periti sotto i bombardamenti dei "liberatori" o uccisi a causa di vendette post-belliche (varie volte personali), i 20 milioni di cittadini sovietici uccisi, sia dai tedeschi che dalle repressioni staliniane, i coreani, i nordvietnamiti, i serbi, gli afgani e gli iracheni dal dopoguerra ai  giorni nostri.
 
Non esistono morti di serie "A" e morti di serie "B" ….
 
g.d.

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