Comitato: La “stragrande maggioranza dei minorenni palestinesi detenuti in Israele viene torturata”

398769CRamallah˗Ma’an. La “stragrande maggioranza” dei minorenni palestinesi detenuti nelle prigioni israeliane di Megiddo e Ofer sono stati torturati durante la detenzione e gli interrogatori, secondo quanto riferito martedì dal Comitato palestinese per gli affari dei prigionieri.

Luay Ukka, avvocato del comitato, ha dichiarato di aver notato, dopo una visita alla prigione di Ofer, che il numero di giovani prigionieri è notevolmente aumentato nel corso di settembre.

A metà ottobre il numero di prigionieri minorenni, ha detto, è salito a 28, 14 dei quali sotto i 14 anni.

Secondo il gruppo per i diritti Defense for Children International – Palestine (DCIP), Israele ha anche aumentato l’uso della detenzione amministrativa contro i minorenni.

Secondo DCIP, nell’ultimo anno 19 minorenni palestinesi sono stati messi in detenzione amministrativa. Prima dell’ottobre 2015, non c’erano stati casi analoghi riportati fin da dicembre 2011.

La “stragrande maggioranza” dei prigionieri minorenni detenuti a Ofer sono stati “torturati, picchiati e umiliati”,  sia durante i raid, sia durante gli interrogatori, ha dichiarato Ukka.

La maggioranza di loro, ha aggiunto, provengono dal campo profughi di Aida e dal paese di al-Ubeidiya, nel distretto cisgiordano meridionale di Betlemme.

La scorsa settimana, soldati sotto copertura hanno arrestato otto bambini palestinesi del campo profughi di Aida.

Il 14enne Tamir Abu Salem, arrestato ad Aida circa un anno fa, ha raccontato a Ukka che il raid aveva provocato scontri fra i giovani residenti e i soldati israeliani e che lui era stato colpito alla testa da un proiettile rivestito di gomma e poi portato in prigione, dove era stato inoltre colpito sul viso.

Tamir ha raccontato che il proiettile ha fratturato il suo cranio e che “quando respiro, parte del mio cuoio capelluto si muove su e giù”. L’unico trattamento medico che ha ricevuto in prigione è stata l’occasionale somministrazione di antidolorifici.

Lunedì Hiba Masalha, un altro avvocato che lavora per il comitato, ha riportato che anche nella prigione di Megiddo il numero di giovani prigionieri è aumentato.

Il Comitato palestinese per gli affari dei prigionieri aveva rivelato, in un report di settembre, che perlomeno 1000 minorenni palestinesi, di età compresa fra 11 e 18 anni, erano stati detenuti da Israele a partire da gennaio e molti di loro avevano riferito di aver subito abusi e torture.

Secondo il gruppo per i diritti dei prigionieri Addameer, 340 minorenni palestinesi si trovano attualmente nelle carceri israeliane come prigionieri politici.

Gli interrogatori dei bambini palestinesi possono durare fino a 90 giorni, secondo Addameer, durante i quali sono state riportate minacce, pestaggi, casi di abusi sessuali e isolamenti per strappare le confessioni, che fra l’altro sono costretti a firmare in ebraico, una lingua che la maggior parte di loro non parla.

Traduzione di F.G.