Comitato per gli Affari dei Prigionieri dell’Anp: 520 Palestinesi in carcere amministrativo

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Ramallah-Ma’an. Lunedì, il Comitato per gli Affari dei Prigionieri dell’Autorità Palestinese ha affermato che Israele detiene 520 Palestinesi in carcerazione amministrativa senza processo o accusa.
Il capo del comitato, Issa Qaraqe, ha dichiarato a Ma’an che tra i detenuti amministrativi ci sono cinque bambini e due membri del parlamento palestinese, il Consiglio Legislativo Palestinese.
Ha identificato i bambini come Baseer al-Atrash, Muhammad Sharif Abu Turkey, Muhammad Ghaith, Khazem Subaih, e Fadi Abbasi.
I membri del parlamento in custodia israeliana sono Muhammad Jamal al-Natshah e Hassan Yousef. Yousef è stato arrestato da Israele in diverse occasioni nel passato, e di recente era stato rilasciato, a giugno, dopo aver passato un anno in prigione senza processo né accusa.
L’ultimo numero di prigionieri amministrativi girava attorno ai 370, prima che, a inizio di ottobre, la sollevazione popolare, Intifada, scuotesse il territorio palestinese occupato.

Araqe ha affermato che la pratica della detenzione amministrativa è una “politica illegale e abusiva” che viola la legge internazionale. 
La detenzione amministrativa permette l’arresto senza prove per intervalli di sei mesi che possono essere rinnovati in modo indefinito. 
Funzionari israeliani affermano che è uno strumento essenziale per prevenire attacchi e per proteggere dati sensibili di intelligence, perché promette alle autorità di mantenere le prove in segreto.
Tuttavia, la pratica è duramente criticata dalla comunità internazionale, così come dagli attivisti per i diritti umani sia palestinesi che israeliani. Essi affermano che il diritto internazionale permette tale detenzione soltanto in circostanze estreme, mentre Israele la usa come misura di punizione quotidiana, per eludere il sistema di giustizia o come una forma per evitare di presentare le prove di accusa.
Traduzione di F.H.L.