Riceviamo e pubblichiamo.
Da Miriam
vi mando
quello che avevo scritto di ritorno dalla manifestazione di Roma.
Non potendo venire a Milano sono andata alla manifestazione di Roma,
tornando a casa tardissimo e con i piedi gonfi ho acceso la tv giusto in
tempo per sentire della performance dei pupazzi bruciati e degli
slogan su Nassirya. Io non ho né visto i pupazzi bruciati, né sentito gli
slogan su Nassirya, ma lei, la giornalista, li aveva visti e sentiti.
Sono seccata dal continuo porgere il fianco da parte di pochi individui,
ma furiosa della strumentalizzazione che si fa di episodi marginali ed
esageratamente criminalizzati da parte di chi dovrebbe fare
informazione e non lo fa buttandosi invece morbosamente alla ricerca di
tali episodi. Per il resto la manifestazione era grande partecipata e composita.
Aprivano il corteo dei bambini palestinesi, i palestinesi erano molti,
e molti i bambini, c’era un folto gruppo di pacifisti americani
(Cittadini americani per la Palestina) c’era una delegazione di
Rifondazione, c’era un piccolo gruppo di donne in nero, l’associazione
Italia-Palestina di Firenze, i Cobas, il connettivo terra/Terra del
Forte Prenestino, il PdC con Diliberto, associazioni e centri sociali, il nord-est
socialforum (con cui abbiamo fatto più di un’iniziativa) e tantissimi
giovani, amici e compagni. Il tono della manifestazione non è stato mai
esagitato e molti a cui ho chiesto di questi fantocci, e slogan nassiriesi,
come me non li hanno visti né sentiti. Nel complesso ritengo che sia
stata una bella manifestazione e personalmente trovo assurdo e
sbalorditivo questo scandalo di fronte ad una performance con dei pupazzi
bruciati, ben superiore a quello che c’è mai stato di fronte a vere persone
bruciate. Ho letto del dolore dei familiari delle vittime (i soldati
della coalizione che ha invaso l’Irak) io credo che invece di prendersela
con chi ha bruciato i pupazzi dovrebbero prendersela con chi ha mandato
i loro parenti in Irak. Detto questo, sarebbe stato meglio evitare
questi episodi per non dare modo alle speculazioni politiche e alle
strumentalizzazioni odiose di scatenarsi, in tutto ciò nessuno si è
scandalizzato del rifiuto del visto da parte del ministero degli esteri
italiano a Leila Khaled che avrebbe dovuto essere presente alla manifestazione e
che ha potuto solo mandare un messaggio. Forse anche lei figura tra i
cattivi, visto che ha alle spalle un passato di militanza e di
resistenza.
Miriam
da Giorgio
Cara Miriam,
sono sostanzialmente d’accordo con te sulla valutazione della
manifestazione di Roma. Credo, tra l’altro, che sarebbe utile una vera
indagine sugli autori del bruciamento dei tre pupazzi ( pare 9
persone): si potrebbero avere delle sorprese sulla loro identità, e magari sui mandanti!
Certamente la cagnara mediatica dei più è stomachevole, un vero
capolavoro di ipocrisia. Non bisogna dimenticare che tutti i "grandi"
giornali italiani si sono allineati sul fronte della falsificazione dei fatti,
con le parole e con le immagini. Come vi ho già detto, nessuna fotografia o
ripresa della presenza del nostro striscione ECO a Milano è comparsa
sui giornali nè in televisione, nonostante le numerose riprese che abbiamo
avuto: non si può pensare altro che una censura "per non urtare le
Comunità israelitiche", in modo da render chiaro ai giornalisti italiani che
ebrei=Israele rimane la parola d’ordine da cui non derogare ( se non si
vogliono rischiare inciampi nella carriera!).
molti saluti,
Giorgio