Commissario generale UNRWA: “potremmo non essere in grado di pagare gli stipendi dopo settembre”

New York – MEMO. Il Commissario generale dell’Agenzia delle Nazioni Unite per il soccorso e il lavoro per i rifugiati palestinesi (UNRWA), Philippe Lazzarini, ha avvertito venerdì che la sua organizzazione potrebbe non essere in grado di pagare gli stipendi dei suoi dipendenti dopo settembre.

Parlando con i giornalisti a seguito di un incontro con i donatori a New York, Lazzarini ha affermato che una carenza di fondi di oltre 100 milioni di dollari per il 2022 è quasi la stessa che l’UNRWA ha dovuto affrontare ogni anno negli ultimi dieci anni.

Durante l’incontro, i rapporti mostrano che i donatori hanno promesso circa 160 milioni di dollari per l’UNRWA. Tuttavia, ha ancora bisogno di oltre 100 milioni di dollari per sostenere l’istruzione di oltre mezzo milione di bambini, offrire assistenza sanitaria di base a quasi due milioni di persone e fornire assistenza monetaria di emergenza ai rifugiati più poveri.

Se le promesse di donazioni si realizzassero, ha spiegato Lazzarini, consentirebbero all’UNRWA di portare avanti le sue operazioni fino a settembre.

Tuttavia, ha detto: “Non so se avremo i soldi necessari per permetterci di pagare gli stipendi dopo il mese di settembre”.

Lazzarini ha avvertito: “Siamo in modalità di allerta precoce. In questo momento, sto attirando l’attenzione sul fatto che siamo in una zona di pericolo e dobbiamo evitare una situazione in cui l’UNRWA sia spinta a superare il punto di non ritorno, perché se dovessimo superare il punto di non ritorno, ciò significherebbe che 28 mila insegnanti, operatori sanitari, infermieri, medici e ingegneri non potranno essere pagati”.

Il capo dell’UNRWA ha spiegato come l’agenzia delle Nazioni Unite affronta le difficoltà: “Oggi abbiamo alcune classi, con un massimo di 50 bambini. Abbiamo un doppio turno nelle nostre scuole. Abbiamo medici che non possono dedicare più di tre minuti alla visita medica. Quindi se andiamo oltre, costringerà l’agenzia a tagliare i servizi”.

Ha continuato: “Ci si aspetta che forniamo servizi simili a quelli del governo ad una delle comunità più indigenti della regione, ma siamo finanziati come un’ONG, perché dipendiamo completamente dai contributi volontari”.

Lazzarini ha imputato il rischio di defunding ad una “de-priorità, o forse accresciuta indifferenza, o a causa della politica interna”.

La soluzione al problema finanziario cronico dell’UNRWA, secondo Lazzarini, richiede “volontà politica” che corrisponda al sostegno per il lavoro dell’agenzia a favore dei rifugiati palestinesi.