Ginevra – PIC. Lunedì sera, la commissione d’inchiesta indipendente delle Nazioni Unite ha avviato udienze pubbliche sulle violazioni dei diritti umani israeliane nei Territori palestinesi.
Il primo giorno si è concentrato sulla messa al bando da parte di Israele di diverse organizzazioni per i diritti dei palestinesi, avvenuto l’anno scorso.
La commissione, istituita dal Consiglio per i diritti umani delle Nazioni Unite lo scorso anno, prevede cinque giorni di udienze a partire da lunedì, che secondo essa saranno imparziali.
Le udienze riguarderanno anche l’uccisione della giornalista palestinese Shireen Abu Aqleh, che a maggio è stata colpita alla testa dalle forze israeliane mentre era in missione nella Cisgiordania occupata.
Shawan Jabarin, capo del gruppo di assistenza legale per i diritti umani Al-Haq, ha dichiarato al panel di tre membri che la decisione di Israele di mettere fuori legge i gruppi per i diritti dei palestinesi, classificandoli come organizzazioni “terroristiche”, è “un’esecuzione” progettata per impedire loro di indagare sugli abusi.
Ha evidenziato come la designazione di “terrorista”, ad ottobre, sia arrivata dopo una campagna diffamatoria durata anni contro la sua organizzazione, che includeva sforzi per convincere i sostenitori a rinunciare al loro sostegno, nonché minacce di morte contro lui ed altri colleghi.
“Non ci fermeremo. Sì, possono trattenerci, arrestarci, metterci in prigione, ucciderci […], ma non possono cambiare le nostre convinzioni […]. Continueremo a lottare contro la cultura e la politica dell’impunità”, ha affermato.
“In questo procedimento, non traiamo conclusioni né esprimiamo giudizi”, ha detto alla riunione tramite collegamento video l’investigatore capo Navi Pillay, un ex-capo dei diritti delle Nazioni Unite dal Sud Africa.
Traduzione per InfoPal di F.H.L.