Commissione elettorale: i 150.000 palestinesi gerosolimitani possono votare senza l’approvazione israeliana

Ramallah-WAFA. La Commissione elettorale centrale (CEC) ha affermato, lunedì 19 aprile, che i 150.000 elettori palestinesi idonei di Gerusalemme Est che vivono nei sobborghi, su un totale di oltre 300.000 residenti palestinesi della città occupata, possono votare alle prossime elezioni legislative palestinesi malgrado l’opposizione di Israele, dal momento che non hanno bisogno di alcuna approvazione israeliana.

Questi palestinesi vivono in quartieri come Kufr Aqab, a nord di Gerusalemme e nel campo profughi di Shufat, a est, che sono stati separati dalla città santa dal 2004 con una barriera di cemento alta 8 metri e attraversamenti controllati dall’esercito israeliano, ma rimangono parte delle linee municipali di Gerusalemme.

Il CEC ha fornito 11 seggi elettorali in queste periferie per consentire ai 150.000 residenti di votare senza registrazione preliminare e ha formato le squadre tecniche necessarie per svolgere il compito.

Circa 60 palestinesi di Gerusalemme Est sono stati nominati nelle varie liste elettorali.

La leadership palestinese, in una lettera alle autorità israeliane, ha riaffermato le sue intenzioni di condurre le elezioni in Cisgiordania, Gerusalemme e nella Striscia di Gaza, il 22 maggio, come previsto dai protocolli esistenti applicati nelle due precedenti elezioni legislative del 1996 e 2006 in cui i palestinesi a Gerusalemme Est poterono votare in sei uffici postali della città, che avevano una capienza massima di 6.300 elettori.

Questa azione richiede l’approvazione israeliana perché gli uffici postali sono sotto il controllo israeliano.

La CEC ha affermato che nel caso in cui la leadership palestinese non riceva una risposta dalle autorità israeliane prima dell’inizio del periodo di campagna elettorale, il 30 aprile, che dovrebbe includere Gerusalemme, o entro un ragionevole lasso di tempo, essa, in quanto autorità esecutiva, sarebbe pronta a prendere misure supplementari.

Queste misure si baseranno sulla direzione della leadership politica e sulle consultazioni con le fazioni politiche islamiche e nazionali che hanno fatto grandi passi in avanti nella formazione delle loro liste elettorali, ha aggiunto.

La CEC ha anche denunciato gli arresti israeliani di candidati al Consiglio legislativo, in particolare quelli che si sono presentati alle elezioni nella Gerusalemme occupata.

Traduzione per InfoPal di Chiara Parisi