Hanna ha dichiarato che tale decisione ha lo scopo di imporre il “fatto compiuto” sul luogo sacro, promuovendo la presenza ebraica, e l’ha definita nei termini di “politiche di terroristiche” da parte del governo israeliano che evidenziano non solo l’autorizzazione per la prosecuzione delle incursioni a al-Aqsa, ma ne incoraggiano la dissacrazione da parte dei coloni fanatici.
La Commissione ha rivolto un appello alla “comunità internazionale” e al Consiglio di sicurezza dell’ONU affinché si muovano per spingere Israele a fare marcia indietro su tale decisione, a porre fine alle violazioni contro i luoghi sacri palestinesi e perché rispetti gli obblighi derivanti dalle leggi internazionali e della IV Convenzione di Ginevra.
Il comunicato invita anche i Palestinesi a intensificare la propria presenza a Al-Aqsa per difenderla contro gli schemi coloniali e religiosi israeliani.