Ramallah-PIC. La commissione palestinese per i detenuti e gli ex-detenuti ha dichiarato martedì che due ragazzini hanno subito recentemente violenze fisiche ed intimidazioni durante la loro detenzione, da parte di soldati e investigatori israeliani.
L’avvocato della commissione, Luay Akka, ha appurato che il sedicenne Jamil Malsh, che si trova ancora in carcere, e il diciassettenne Muhyiddin Soman, entrambi di Betlemme, sono stati trattati in modo brutale durante la loro detenzione ed il loro interrogatorio.
Secondo Akka, i soldati israeliani hanno rapito Malsh durante un raid notturno nella casa dei suoi genitori, il 14 febbraio scorso.
I militari sono entrati violentemente nella casa del ragazzo, creando una situazione di terrore tra i suoi familiari, prima di portarlo via ammanettato e bendato, obbligandolo a camminare verso la zona di al-Qubba, mentre continuavano a picchiarlo.
In seguito, da qui il ragazzo è stato portato, a bordo di un veicolo militare, presso una stazione di polizia a Gerusalemme Occupata, dove gli agenti che lo interrogavano hanno continuato a picchiarlo, soprattutto sulle orecchie e alla testa, ricoprendolo di offese verbali.
Una situazione simile è accaduta anche all’altro ragazzo, Soman, e alla sua famiglia durante una violenta irruzione nella loro abitazione.
Anche Soman è stato picchiato duramente ed ha subito intimidazioni da parte dei soldati e dagli investigatori israeliani.
Traduzione di Aisha Tiziana Bravi