Comunicato congiunto di quattro milizie palestinesi: "Le nostre banche, che si rifiutano di pagare i salari, stanno aiutando chi affama la Palestina".

Quattro milizie palestinesi  hanno accusato le banche locali, che si rifiutano di pagare gli stipendi, di essere diventate uno  strumento per portare avanti il boicottaggio del popolo palestinese.

Il comunicato, firmato dalle Brigate Izzedine Al-Qassam, dai Comitati di Resistenza Popolare, dalle Brigate Al-Aqsa e Al-Mujahidin, sostiene che "Le banche palestinesi sono organizzazioni nazionali e sono state fondate per servire gli interessi del popolo palestinese. Se questo ruolo è rimosso ed esse diventano uno strumento per portare avanti il boicottaggio sionista, allora noi tratteremo con loro come con quelli che assediano la popolazione palestinese e li combatteremo".

Nel comunicato congiunto si legge anche: "Consideriamo le precedenti azioni israeliane come situazioni ‘naturali’ nel contesto del nostro conflitto con un nemico criminale e in un più ampio contesto di guerra contro l’Islam, gli arabi e contro la Palestina. Ma ciò che non è naturale è la trasformazione di alcune nostre organizzazioni in strumenti per la sconfitta della nostra nazione e in esecutori della morte per fame e della politica di deprivazione, che è il piano del nostro nemico".

Le Brigate hanno avvertito che "il popolo palestinese non continuerà a stare in silenzio quando si troverà di fronte a collaborazionisti che stanno aiutando il boicottaggio e tantomeno quando vedranno bambini affamati".

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