http://www.palestine-info.co.uk/en/default.aspx?xyz=
Condoleeza Rice, piazzista di bugie
Khalid Amayreh, Palestine-info, 19 Settembre 2007
Gerusalemme Occupata — Condoleeza Rice, la non esattamente fascinosa Segretaria di Stato americana, arriverà nella Palestina Occupata Mercoledì per promuovere la velleitaria conferenza di "pace" promossa dagli USA, prevista per Novembre.
La Rice si incontrerà con leader politici e militari sionisti nello sforzo di convincerli a mostrare un po’ di flessibilità verso le cosiddette questioni centrali del problema palestinese. Tra le altre cose, queste includono: la fine del’occupazione israeliana iniziata nel 1967, e la ricerca di una soluzione alla piaga di quasi cinque milioni di rifugiati palestinesi brutalmente scacciati dalle loro case dal terrorismo sionista quando Israele venne creato sessant’anni or sono.
La Rice chiederà anche per l’ennesima volta ai dirigenti israeliani di fare "qualche gesto" verso la tormentata popolazione palestinese, come ad esempio la rimozione di qualcuno dei circa 700 posti di blocco di foggia nazista usati dall’esercito di occupazione israeliano soprattutto per umiliare e perseguitare i civili palestinesi.
La signora di colore probabilmente riceverà una risposta negativa dalla leadership intrinsecamente fraudolenta di Israele persino nel caso che la risposta fosse un "si". I governi di Israele, uno dopo l’altro, hanno promesso centinaia di volte di alleviare le draconiane misure punitive contro gli indifesi Palestinesi. Invece, non è cambiato mai nulla, come ogni passeggero e automobilista palestinese sa benissimo.
E’ difficile aspettarsi che i dirigenti di Israele prendano sul serio la Rice. Dopotutto, la donna attualmente al timone della diplomazia americana è stata qui molte volte e si potrebbe dire che i suoi risultati assommano a un monumentale zero.
Gli Israeliani sanno il fatto loro. I loro incontri con la Rice hanno sempre evidenziato che lei è un diplomatico debole, che trema al primo accenno, in un modo o nell’altro, al "potere ebraico" e alla stretta sionista sull’amministrazione Bush, il Congresso e i media.
Debole e disorientata ogni volta che viene affrontata da circoli ebraici e israeliani, di norma la Rice blatera i soliti luoghi comuni sui proverbiali due stati che vivono l’uno accanto all’altro in pace, e così via.
Per dare copertura al suo fallimento e alla sua impotenza verso gli Israeliani, l’ex cremlinologa preferirà fare qualche insolente predicozzo al debole leader palestinese Mahmoud Abbas sulla necessità di dare soddisfazione alle domande israeliane, tra cui la lotta al "terrorismo".
Inoltre, la Rice non esiterà ad insultare un credulo Abbas dicendogli che il vero scontro non è in realtà tra Israele, l’occupante criminale, e il popolo palestinese, la sua eterna vittima, ma piuttosto tra Israele e le palestinesi forze di pace, da una parte, ed Hamas e le forze dell’estremismo dall’altra.
Ciò detto, il problema principale al momento non è la debolezza della Rice di fronte ai sionisti. Dopo tutto, quale funzionario americano non si è mostrato debole e servile alla lobby ebraica?
Il problema reale, detto senza mezzi termini, ha a che fare con questi ingenui, creduloni, e completamente impotenti leader arabi che, nonostante le gragnuole di schiaffi piovute sulle loro brutte facce, continuano a concedere il beneficio del dubbio a questi portenti di inganno e mendacio.
Anche un bambino dell’asilo smetterebbe di credere a suo padre se continua a fargli promesse che non manitiene mai. Ma tutte le amministrazioni americane, ingannevoli e insidiose come sono, hanno sempre adottato l’inganno e la menzogna come loro modus operandi nel trattare con Arabi e musulmani.
Bene, cosa fa pensare a Mahmoud Abbas — convinto di rappresentare legittimamente i Palestinesi — che la Rice e quel delinquente del suo capo, il Fuhrer della nostra epoca, inizieranno a un tratto a fare miracoli proprio ora che lui si avvicina alla debole fase della fine del suo secondo mandato?
Cosa fa pensare ad Abbas che l’amministrazione americana, che negli ultimi sette anni ha completamente fallito nel tentativo di indurre Israele a rimuovere anche un solo posto di blocco nella West Bank sarà ora in grado o abbia davvero l’intenzione di costringere il regime giudaico-fascista nella Palestina occupata a cedere Gerusalemme e permettere a milioni di poveri Palestinesi di fare ritorno alle loro case?
Bush, che qualche anno fa assicurò al leggendario terrorista e certificato criminale di guerra leader israleiano, Ariel Sharon, che lo stato sionista avrebbe potuto tenersi tutti i suoi insediamenti, ha ora cambiato idea e ha deciso di diventare un onesto seguace di Gesù Cristo, o un adepto del principio "la giustizia prima del potere"?
La verità è che non bisogna essere dei grandi esperti di politica per capire che né Bush, né la Rice, né i loro accoliti stanno per cambiare pelle, per non parlare dei loro cuori corrotti.
L’amministrazione che ha invaso e distrutto un paese sovrano in base a menzogne e manipolazioni, e ucciso o causato la morte di quasi un milione di civili iracheni non merita fiducia quanto alla prospettiva di un po’ di giustizia per il popolo palestinese.
Questa è la ragione per cui è necessario che i Palestinesi comprendano ora, non domani, che la conferenza di "pace" in arrivo va incontro allo stesso fallimento dei numerosi colloqui e conferenze di "pace" del passato.
Il Profeta Maometto ha detto "Che un credente non si faccia mordere dallo stesso serpente una seconda volta".
Ma noi, Arabi e Palestinesi, che siamo stati morsi dal serpente americano molte volte ed ogni volta il veleno è penetrato nel nostro sangue, cerchiamo ora di convincerci che la prossima volta il serpente si trasformerà in colomba.
In breve, il problema vero ha a che fare con la nostra ingenuità, stupidità, e creduloneria, non con la cattiveria, gli inganni e la criminosità di Israele e Stati Uniti.
Come il leggendario poeta arabo Zuheir Ibn Abi Sulma disse più di 1450 anni fa, "chi non rispetta se stesso non sarà rispettato dagli altri". L’aureo ammonimento era valido allora come adesso.
Tradotto dall’inglese da Gianluca Bifolchi, un membro di Tlaxcala (www.tlaxcala.es), la rete di traduttori per la diversità linguistica. Questa traduzione è in Copyleft per ogni uso non-commerciale : è liberamente riproducibile, a condizione di rispettarne l’integrità e di menzionarne l’autore e la fonte.