Conferenza internazionale del GCMHP: ‘L’Assedio e la salute mentale, Muri contro ponti’.

Gaza – Infopal, mercoledì 29 ottobre. 

L’assedio israeliano imposto sulla Striscia di Gaza ha spinto l’84% delle famiglie palestinesi a cambiare il ritmo di vita. Il 95% delle famiglie avverte un profondo malessere per la quotidianità nella Striscia di Gaza, ridotta a una grande prigione a cielo aperto.

L’ultimo studio sull’assedio e i sugli effetti disastrosi sull’economia e sulla società palestinese, presentato alla Conferenza internazionale organizzata in questi giorni dal GCMHP e dall’OMS, rivela che tutti gli ambiti della vita quotidiana sono stati travolti e sconvolti.

Il dott. Samir Qotah, presidente della Facoltà di psicologia dell’università islamica di Gaza, che ha presentato una delle diverse ricerche esposte durante la Conferenza, ha dichiarato: "Il futuro della famiglia palestinese vittima del continuo assedio è in reale pericolo: crescono tensione e disperazione, e manca la speranza verso il futuro". 

Il dott. Qotah ha aggiunto che i dati evidenziati dalla ricerca sono negativi, in particolare quelli relativi ai bambini, ai malati, agli studenti e ai disoccupati.

La ricerca, che ha compreso 244 famiglie distribuite nelle città e nei campi profughi della Striscia di Gaza

I risultati rivelano che, a seguito dello stretto assedio, della chiusura dei valichi e del mancato rifornimento di aiuti sanitari a Gaza, il 47% dei malati non è in grado di curarsi.

A livello sociale, le visite tra familiari e amici sono diminuite del 79% a causa del deterioramento della situazione economica e sociale. La maggior parte degli intervistati rifiuta di rimanere fino a tardi fuori casa sia per lavoro sia per altro, mentre il 92% ha cambiato abitudini per quanto riguarda le occasioni sociali.

Il 95% dei cittadini non trova i prodotti indispensabili. I prezzi sono aumentati del 99%, mentre il reddito è diminuito del 68%. Il 45% della popolazione è senza lavoro; il 77% del settore edile è paralizzato per mancanza del materiale necessario per la costruzione – cemento, ferro e altro. 

Situazione infantile 

Secondo la ricerca, i bambini sono i più colpiti dall’assedio, sia a livello sanitario sia sociale e psicologico.

I risultati della ricerca rivelano che il 51% dei minori non ha più la voglia di partecipare ad alcuna attività; il 47% non è più in grado di eseguire i compiti scolastici; il 41% avverte dolori fisici, mentre il 48% si sente debole a causa della malnutrizione; il 61% ha paura, il 43% soffre di insonnia, il 63% ha degli incubi.

Inoltre, il 40% dei bambini non frequenta la scuola, mentre il 50% di quelli che la frequentano ha problemi di concentrazione e di applicazione.

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Gaza – Infopal, martedì 28 ottobre. Ieri sono iniziati i lavori della Conferenza organizzata dal GCMHP (Gaza Community Mental Health Programme) di Gaza e dall’Organizzazione mondiale della Sanità, OMS, dal titolo "L’assedio e la salute mentale, Muri contro ponti".

Il convegno è ospite della sede del Centro Culturale Rashid ash-Shawa di Gaza, e collegata in videoconferenza con Ramallah, in Cisgiordania, dove partecipano molti specialisti – psichiatri e accademici – sia palestinesi sia stranieri.

Il dott. Eyad El-Sarraj, noto psichiatra e direttore del GCMHP, ha aperto i lavori nonostante l’assedio e le difficoltà – Israele ha impedito a 120 accademici internazionale di entrare nella Striscia per prendere parte alla due giorni di Gaza. "Nonostante i gravi problemi – ha spiegato – diamo il via alla Conferenza per confermare che il popolo palestinese vuole la pace, il diritto, la giustizia, uno stato indipendente e la relazione con il mondo". E ha aggiunto: "L’occupazione tenta di riportare la Palestina al 1967: far ritornare Gaza sotto il protettorato egiziano, per non permettere la costituzione di uno stato palestinese indipendente con capitale Gerusalemme. Il movimento di Hamas non è la vera ‘causa’ di quanto sta accadendo. Si tratta dell’attuazione di un piano preesistente alla presa di potere di Hamas".

Il dott. El-Serraj si è domandato: "Quale è la colpa commessa dai bambini palestinesi per essere deprivati delle cure mediche e dell’istruzione a causa dell’assedio? Come se non bastasse, accusano i palestinesi di essere un popolo che non vuole la pace".

L’on. Luisa Morgantini, vice presidente del Parlamento Europeo, ha parlato della difficile situazione nella Striscia di Gaza e ha evidenziato la necessità di compiere uno sforzo internazionale per togliere l’assedio.

Mark Van Ommeren, dell’Organizzazione Mondiale della Sanità – Ginevra, ha affrontato il discorso del sostegno psicologico e sociale in tali situazioni di emergenza, precisando che "i disturbi psicologici che affliggono la popolazione non sono separati dal contesto che li circonda. L’insicurezza causa la paura per il futuro". E ha aggiunto: "Deve essere dato ampio sostegno psicologico e sociale a chi ha problemi".

Sono stati formati tavoli di lavoro, workshop tematici, a cui hanno preso parte studiosi e medici internazionali.

 Per info: http://www.gcmhp.net/

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