Dal punto di vista mediatico, è stato deciso, con l’aiuto di esperti, di creare delle campagne di informazione su tale tema, veicolate attraverso agenzie, siti, social network, libri.
Inoltre, sono previste visite di “ambasciatori dei prigionieri” che informeranno il pubblico sulla situazione dei detenuti.
Nell’ambito legale, la Conferenza ha deciso di formare un Comitato di giuristi che seguirà e studierà i mezzi per difendere i diritti dei prigionieri in accordo con i “49 Protocolli di Ginevra” e verificherà la possibilità di formare una corte criminale speciale per perseguire Israele.
Per ciò che riguarda l’aspetto umanitario, è stato chiesto alle organizzazioni e associazioni che si occupano di diritti umani di visitare e monitorare la condizione dei prigionieri rinchiusi nelle carceri israeliane, di sostenerne le famiglie e di lavorare al loro rilascio.
Il comunicato finale chiede anche la “criminalizzazione della normalizzazione” con lo Stato sionista, in tutte le costituzioni arabe, e il boicottaggio di tutte le organizzazioni e istituzioni che lavorano a tale normalizzazione.