Consigliere del premier di Gaza: l’Egitto è fortemente interessato al compimento della riconciliazione palestinese

Gaza-InfoPal. Youssef Rizqa, consigliere politico del premier palestinese di Gaza, ha affermato che il suo governo lavora seriamente per preparare il terreno ad una vera riconciliazione nazionale, riferendosi agli sforzi sostenuti per garantire lo svolgimento del festival della fondazione di Fatah a Gaza, in un clima di sicurezza e libertà. 

In un comunicato scritto, Rizqa ha reso noto che l’Egitto è realmente interessato ad aiutare i palestinesi a raggiungere la riconciliazione, ma gli Usa non sono dello stesso avviso. 

Il consigliere ha anche espresso il proprio apprezzamento per il ruolo svolto dal presidente egiziano Mohammed Mursi, nel sostenere gli sforzi atti a raggiungere pienamente la riconciliazione palestinese, sottolineando che l’Egitto la considera un obiettivo di interesse nazionale, palestinese e arabo. 

Razqa ha osservato che l’invito rivolto dall’Egitto al presidente dell’Autorità palestinese (Anp), Mahmoud Abbas, e al capo dell’ufficio politico di Hamas, Khaled Mesha’al, per tenere dei colloqui non comporterà necessariamente l’attuazione immediata degli accordi raggiunti, sottolineando che l’insistenza di Abbas per tenere le elezioni turba il clima di riconciliazione e rappresenta una mossa unilaterale inaccettabile. 

Rizqa ha aggiunto che tale posizione, presa dal presidente dell’Anp, non è condivisa dalle fazioni palestinesi, che, invece, concordano sulla necessità di applicare tutti i punti dell’accordo parallelamente. 

Egli ha anche scritto: “Il popolo palestinese, con tutti le sue componenti e segmenti, sarà lieto se l’incontro, presieduto dall’Egitto, dovesse avere successo”, sottolineando che la riconciliazione nazionale è un progetto che si basa sulla reale partecipazione di tutte le fazioni. 

Il consigliere politico ha aggiunto: “La riconciliazione nazionale va raggiunta il più presto possibile, in modo che tutte le fazioni palestinesi possano dedicarsi alle grandi sfide che il popolo deve affrontare, e in particolare la questione di Gerusalemme, i rifugiati, gli insediamenti e i detenuti nelle carceri israeliane”.