Continua la pulizia etnica: a febbraio demoliti 183 impianti palestinesi

imagesRamallah-Quds Press. Il responsabile del monitoraggio degli insediamenti nel nord della Cisgiordania, Ghassan Douglas, ha dichiarato che le operazioni di demolizione effettuate dalle autorità israeliane “giungono in un contesto di espulsione e di allontanamento dalla terra allo scopo di far trasferire i coloni sulle rovine delle case palestinesi”.

In un’intervista a Quds Press, Douglas ha aggiunto che l’anno 2016 ha visto, fin dal suo inizio, un’escalation nella politica della demolizione di case e impianti.

Secondo Douglas, “ l’occupazione utilizza la demolizione come uno strumento di pressione sui Palestinesi al fine di svuotare la zona C delle Cisgiordania”, aggiungendo che la demolizione “è parte della politica di punizione collettiva che le autorità israeliane impongono ai Palestinesi“.

L’Istituto di ricerca applicata “Arij” ha dichiarato che le autorità di occupazione israeliana hanno demolito, durante lo scorso mese di febbraio, 97 case e 86 stabilimenti in Cisgiordania con il pretesto della “costruzione illegale”.

In un rapporto statistico pubblicato giovedì, l’Istituto ha dichiarato che “l’amministrazione civile” dell’esercito israeliano ha emesso ordini di demolizione e bloccato i lavori di costruzione di 139 abitazioni e impianti.

Il Centro specializzato nelle questioni degli insediamenti e delle violazioni dell’occupazione, ha dichiarato che i coloni hanno sradicato 180 alberi da frutto, per lo più olivi e mandorli, puntando alla realizzazione di 41 colonie ebraiche, in violazione dei diritti dei Palestinesi e delle loro proprietà .

Le autorità di occupazione hanno infatti emesso l’ordine di confisca per 653 ettari di terreno palestinese in diverse zone della Cisgiordania “per scopi diversi”, secondo Arij.

Il rapporto sottolinea inoltre che le forze di occupazione hanno chiuso un certo numero di aree e di villaggi palestinesi, con l’obiettivo di un giro di vite sui Palestinesi, come parte di una politica punitiva collettiva.

Ha sottolineato, infine, che le autorità di occupazione hanno annunciato, nel febbraio scorso, un piano per la costruzione di 500 unità abitative nel quartiere di Givat- Hadagan, uno dei quartieri dell’insediamento Efrat, costruito su terreno palestinese a sud di Betlemme.

Traduzione di Federica Pistono