Continua la pulizia etnica in Cisgiordania. 40.000 sfollati. Devastazione, furti e demolizioni

Continua la pulizia etnica in Cisgiordania. 40.000 sfollati. Devastazione, furti e demolizioni

Cisgiordania. L’attuale invasione militare israeliana nella Cisgiordania occupata ha costretto oltre 40.000 palestinesi ad abbandonare le proprie case. Ciò segue le dichiarazioni del ministro della guerra israeliano Israel Katz, che ha affermato che l’esercito avrebbe esteso il controllo sui campi profughi fino alla fine dell’anno, impedendo ai civili sfollati di tornare alle proprie case.

Inoltre, i carri armati israeliani sono entrati nella Cisgiordania occupata per la prima volta dal 2002, come parte del piano di occupazione per aprire corridoi ed espandere la campagna militare.

L’occupazione israeliana continua la sua aggressione ai campi profughi della Cisgiordania occupata, dove le case vengono demolite e le vite dei palestinesi vengono distrutte dagli ordini di espulsione israeliani.

Undici case residenziali sono ora sotto la minaccia improvvisa di demolizione israeliana nel campo profughi di Nour Shams, a Tulkarm, lasciando centinaia di palestinesi senza casa.

Le forze israeliane hanno pubblicato le coordinate di diverse case destinate alla demolizione oggi, nel campo profughi. Le demolizioni fanno parte di un piano per ampliare una strada esistente a spese delle case dei residenti palestinesi locali.

Soldati d’occupazione israeliani conducono una campagna di arresti durante un’incursione nella città di Qalqilia, nella Cisgiordania occupata.

Secondo quanto riferito, le forze israeliane hanno rubato gioielli d’oro durante un’irruzione nell’abitazione del prigioniero Ahmad Salmi nel quartiere Kafr Saba, nel distretto di Qalqilya.

A Nablus, i soldati dell’occupazione israeliana scatenano il caos dopo aver fatto irruzione e perquisito una casa, terrorizzando i civili che vi risiedevano.

(Fonti: Quds News e Telegram).