Beirut. 492 persone, tra cui 35 bambini, sono state uccise in un giorno di incessanti attacchi israeliani al Libano, secondo il ministero della Salute del Paese. Almeno 1.645 sono rimasti feriti.
Gli attacchi hanno causato un caos diffuso e costretto decine di persone a fuggire dalle zone meridionali e orientali del Paese, mentre aumentano le preoccupazioni per una guerra su vasta scala.
L’Agenzia nazionale di informazione libanese ha segnalato un attacco aereo israeliano su diversi edifici ad Al-Kharyib e nella città di Al-Saksakiya, con conseguenti morti e feriti mentre gli aerei da guerra israeliani continuavano a bombardare vaste aree del Libano meridionale.
Fonti libanesi hanno riferito che gli aerei da guerra israeliani hanno lanciato decine di attacchi sulle città situate nel Libano orientale e meridionale, mentre le IOF hanno ordinato ai civili libanesi di evacuare qualsiasi casa utilizzata da Hezbollah.
Nel frattempo, l’Euro-Med Human Rights Monitor ha affermato che gli attacchi militari intensificati dell’esercito israeliano contro civili e aree residenziali in Libano, in particolare nelle regioni del Sud e della Bekaa, insieme all’emissione di ordini di evacuazione, stanno sollevando l’allarme nella regione.
È necessario un intervento internazionale urgente per impedire che i massacri e le altre atrocità perpetrati da Israele nella Striscia di Gaza da oltre 11 mesi si verifichino anche in Libano, ha affermato l’Euro-Med in una dichiarazione rilasciata lunedì.
Oggi, martedì 24 settembre, l’esercito israeliano ha effettuato oltre 330 incursioni in oltre 117 città e paesi libanesi, secondo le squadre sul campo dell’Euro-Med Monitor.
Queste incursioni erano dirette verso aree residenziali civili nel Libano meridionale e in varie aree della regione della Bekaa. Di conseguenza, 274 persone, tra cui 21 bambini, sono state uccise e oltre 1.024 individui, tra cui donne, bambini e paramedici, sono rimasti feriti nelle prime ore del pomeriggio. Al momento in cui scriviamo, gli attacchi aerei israeliani sono ancora in corso e la frequenza dei bombardamenti sulle aree residenziali è in aumento.
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(Fonti: Euro-Med Monitor, PIC).