Continuano le aggressioni da parte di coloni e soldati

460_0___10000000_0_0_0_0_0_settlersdop_2ImemcDomenica gli attacchi israeliani contro civili palestinesi sono continuati lungo tutta la Cisgiordania occupata: i soldati hanno aggredito e picchiato un autista palestinese che lavora per il ministero della Sanità. Sono stati riportati anche attacchi da parte di coloni contro Palestinesi nei distretti di Gerusalemme e di Hebron.

Domenica, i soldati israeliani hanno aggredito e picchiato un autista palestinese che stava lavorando per il ministero della Sanità mentre cercava di attraversare il posto di blocco militare israeliano di Za’tara, sulla strada tra Nablus e Ramallah, secondo quanto riferito da fonti locali.

I funzionari dei media presso il ministero della Sanità hanno dichiarato che l’autista, il ventiduenne Suleiman Ahmed, è stato costretto a scendere dall’auto e scaraventato a terra, prima di essere brutalmente aggredito – sotto la minaccia di una pistola – dai soldati israeliani che stazionavano presso il posto di blocco. L’autista ha riportato contusioni in tutto il corpo, secondo quanto riportato in un comunicato del WAFA.

I militari hanno anche perquisito a fondo l’auto senza alcun motivo reale.

Sempre domenica, un colono israeliano ha aperto il fuoco ferendo gravemente un ragazzo palestinese vicino ad Hebron, secondo fonti mediche e secondo testimoni.

I testimoni hanno dichiarato che un colono israeliano armato ha sparato almeno quattro proiettili contro Azzam Shalaldeh, 20 anni, mentre stava raccogliendo olive nella località di Wadi Sa’ir, a nordest di Hebron, ferendolo gravemente al collo, all’addome e ad un piede.

Shalaldeh è stato trasferito presso il Private Hospital di Hebron per le cure mediche, e le sue condizioni sono state definite critiche.

In precedenza, all’alba di domenica, i coloni ebrei estremisti del cosiddetto gruppo “price-tag”, hanno dato fuoco ad un’auto palestinese e hanno lasciato scritte razziste sui muri di Um Tuba, un villaggio a sudest di Gerusalemme, secondo fonti locali.

Secondo quando dichiarato da alcuni testimoni, i coloni del gruppo “price-tag” hanno appiccato il fuoco ad un’auto e hanno scritto frasi razziste che invitano all’uccisione di Palestinesi, aggiungendo anche la Stella di David ebraica. L’auto appartiene a Nayef Abu Tair.

Il gruppo negli ultimi anni ha condotto attacchi simili a Gerusalemme e in tutta la Cisgiordania.

Le violenze da parte dei coloni ebrei illegali sono molto frequenti. Essi hanno ripetutamente aggredito le proprietà ed i luoghi di culto palestinesi. Le violenze dei coloni comprendono, tra le altre cose, incendi di proprietà e di moschee, lancio di sassi, sradicamento di colture e di alberi di ulivo, ed attacchi contro le abitazioni pi vulnerabili.

Le aggressioni “price-tag” sono costituite principalmente da atti di vandalismo contro gli arabi, e fanno riferimento ad un gruppo israeliano clandestino anti-Arabo che compie atti terroristici contro i Palestinesi, musulmani e cristiani, nei territori occupati e all’interno della zona occupata dal 1948.

Il governo israeliano,  tuttavia, deve ancora dichiarare il gruppo e le sue azioni come terrorismo nonostante un rapido incremento delle sue aggressioni contro i Palestinesi in Cisgiordania, a Gerusalemme Est e all’interno di Israele.

Il 31 luglio un gruppo di ebrei fanatici ha compiuto un attacco incendiario mortale contro una abitazione a Nablus, nel villaggio di Douma. L’attacco ha provocato la morte di una coppia e del loro bambino, Ali. Ahmad, 4 anni – che sta ancora ricevendo cure mediche per le gravi bruciature presso un ospedale israeliano – è l’unico sopravvissuto della famiglia Dawabsha.

Durante le ultime settimane vi è stato un notevole aumento delle violenze da parte di coloni ebrei israeliani contro i Palestinesi e le loro proprietà lungo tutti i distretti della Cisgiordania e a Gerusalemme.

Secondo il ministero della Sanità, almeno 57 Palestinesi sono stati uccisi dalle forze israeliane e dai coloni durante l’attuale escalation di violenze dall’inizio di questo mese.

Traduzione di Aisha Tiziana Bravi