Continuano le proteste a Tulkarm contro la decisione dell’ANP di perseguire il Battaglione “Risposta rapida”

Tulkarm-Quds Press. Nei giorni scorsi la città di Tulkarm, nel nord della Cisgiordania, è stata testimone di una serie di attività di protesta e cortei che hanno respinto i tentativi dei servizi di sicurezza dell’Autorità palestinese (ANP) di perseguire e arrestare membri della “Brigata Tulkarem – Unità di risposta rapida”. Le proteste hanno incluso l’incendio di pneumatici e la chiusura di alcune strade cittadine.

Testimoni hanno riferito a Quds Press: “I servizi di sicurezza sono dispiegati di notte in modo massiccio, in vari quartieri della città, specialmente all’ingresso del campo di Nur Shams e nelle vicinanze di piazza Gamal Abdel Nasser”.

Giovani hanno chiuso la strada principale adiacente al campo di Nur Shams per diverse ore di notte, con pneumatici dati alle fiamme, sullo sfondo dell’arresto di uno dei ragazzi del campo. La tensione si è estesa alla città stessa, nelle scorse notti, quando si sono verificati scontri tra i servizi di sicurezza dell’ANP e i partecipanti ad una manifestazione a sostegno del Battaglione.

Dall’annuncio della costituzione dell'”Unità di risposta rapida”, l’apparato dell’ANP ha cercato di arrestarne uno dei leader, mentre le forze di occupazione ne hanno sequestrati altri.

Osservatori ritengono che queste manifestazioni cerchino di creare un vero e proprio incubatore popolare per il gruppo di resistenza, e respingono i tentativi dell’ANP di arrestarne i membri, sottolineando che “il gruppo ha rilasciato più di una dichiarazione confermando il suo rifiuto di scontrarsi con l’autorità palestinese, dato che i suoi membri sono il popolo palestinese, ma hanno chiesto che l’autorità alzi le sue mani dalla resistenza e dai resistenti”.

Il battaglione si era appellato due volte ai servizi di sicurezza, dicendo: “La prima volta ci rivolgiamo al legame di sangue che ci unisce”, mentre la seconda volta ha usato un linguaggio forte e diretto “rivolto alle persone incaricate di perseguitare la resistenza, in particolare il Servizio di sicurezza preventiva”. “Abbiamo inviato un messaggio per evitare di scontrarci con loro: non vogliamo essere ritenuti responsabili, nel Giorno della Resurrezione, di aver affrontato un palestinese, perché il nostro unico nemico è l’occupazione israeliana”.

Diversi uomini armati mascherati sono comparsi nel centro della città, la notte del 22 febbraio, a nome del “Battaglione Tulkarm – Risposta Rapida”, rilasciando un comunicato documentato in un video postato su Telegram, nell’ambito delle reazioni all’aggressione israeliana a Nablus, la mattina dello stesso giorno della morte di 11 palestinesi, annunciando di aver lanciato diverse operazioni ai posti di blocco dell’occupazione, l’ultima delle quali è avvenuta a mezzanotte di sabato, al check-point “Anab” a est di Tulkarm.