“Contro Gaza è in atto una punizione collettiva”

Di Paola Manduca (*).
Tutti siamo colpiti dalla morte  e dai feriti unilaterali in Gaza causati dagli attacchi israeliani che non sono, come continuano a raccontare i governanti israeliani, molto “intelligenti” e mirati alle strutture militari o ai combattenti, ed assai meno lo diventeranno se entrano per via terra.
C’è però un aspetto di  questa (e delle precedenti) guerre su Gaza che raramente si immagina ed è il deliberato accanimento su tutta la popolazione. Senza dubbio evitabile visto le capacità di intelligence degli Israeliani e senza dubbio crimini, visto che sono scelte mirate a distruggere la popolazione civile tutta ed indiscriminatamente.
Di seguito sono arrivate le notizie seguenti:
la centrale del trattamento delle fogne distrutta (e forse c’era un combattente che la usava come piscina?)
le barche dei pescatori distrutte (e con esse la Ark for Gaza):  forse usavano le barche per combattere? Quindi niente pesce a Gaza, anche se avessero avuto il coraggio di uscire a pescare.
E la peggiore di tutte: linee elettriche (entrambe quelle da Israele e dall’Egitto) danneggiate e 75% di Gaza senza elettricità (l’altro 25% ce l’ha ancora su turni di 8 ore con e 8 ore senza). E non riescono a ripararle per ora data l’intensità dei bombardamenti.
Potete immaginarvi, o forse no che:
con la elettricità funzionano gli ospedali/o no
con la elettricita funzionano le pompe che portano l’acqua nelle case/o no (va bene diremo tanto non si può bere e non si laveranno, poco male) 
con la elettricità funzionano anche le pompe delle acque di scarico/o no. Ricordate, nel novembre scorso, Gaza allagata di scarichi fognari? Bene così è senza elettricità solo che ora ci sono anche più di 30°C e questo significa anche epidemie.
Con l’elettricità funzionano anche i depuratori per produrre acqua potabile.  La mancanza di carburante significa che anche se ci fossero (e non ci sono ) scorte di acqua in bottiglia non potrebbe essere messa in vendita (ammesso pure che i negozi siano aperti, il che mi dicono è molto sporadico e che la gente abbia i soldi per comprarla, il che sappiamo che non è per molti). Gaza quindi dipenderà da Israele e l’Egitto anche per l’acqua potabile. E naturalmente sentiremo parlare di questo quando sarà troppo tardi per i Gazawi, e  la potenza che invade certamente non carica bottiglie d’acqua da distribuire al popolo sui carri armati. 
Con l’elettricità funzionano i refrigeratori per il cibo/o no.  A Gaza ci sono più di 30 gradi: come si mantiene quel cibo a queste temperature? Almeno nei negozi o nei posti di smercio?
Diremo però che almeno per la carne di bue non ci sono problemi:  hanno distrutto il mattatoio della città, forse sede di vacche terroriste o di un terrorista macellaio, e quindi non si macella nemmeno, e non può guastarsi la carne.
Di questo si parla quando si dice punizione collettiva, e questa è l’esperienza concreta che costruisce le ragioni della resistenza di Gaza, non è l’appartenenza ad un gruppo o un altro, ma l’esperienza accumulata e condivisa di tutti i Gazawi, ed elaborata ancor più nell’ultimo anno quando l’Egitto ha iniziato a demonizzare Hamas, scordandosi il milione e mezzo o più di fratelli e sorelle palestinesi (cosa che a Gaza ha provocato dolore grande in tutti) “così non abbiamo nulla da perdere e nessuno ci salverà se non lo facciamo da soli”.
Sperando che lo riescano a fare prima che muoiano nel silenzio di tutti, ad uno ad uno, di sete e di fame, invece che solo di mancanza di medicine e di ferro e fuoco.
75% of Gaza City without electricity after lines damaged by strikes
 
 
GAZA CITY (Ma’an) — Electricity was disconnected in major areas in Gaza City after heavy Israeli strikes on the al-Shujaiyya neighborhood, the electric company said Friday.Public relations officer at the electricity company Jamal al-Dredsawi said the two main electricity supply lines coming from Israel were damaged.Al-Dresdsawi told Ma’an that two out of three lines were damaged, which means 75 percent of the city is without electricity.

He added that repairs would be delayed until Saturday because of the ongoing strikes on the area.

He explained that the 25 percent that receives electricity will work on the usual intermittent schedule.

The official added that the electricity line from Rafah to Cairo was damaged three times in the last two days, and it was repaired last time at 8 p.m., worked for 30 more minutes, and then was struck again. 


(*) Paola Manduca, Prof. Genetics
DISTAV, University of Genoa, Italy