Gerusalemme occupata – PIC. La Corte Suprema israeliana ha ordinato al governo israeliano di rispondere ad una petizione presentata da attivisti del “tempio ebraico” che chiedono l’autorizzazione per gli ebrei per entrare nella moschea di al-Aqsa, visto che ai funzionari del Dipartimento per i beni religiosi islamici di Gerusalemme sono autorizzati, nonostante l’isolamento nel sito santo a causa del Covid-19.
Secondo diversi siti web israeliani, il giudice a capo della Corte Suprema israeliana, Daphne Barak-Erez, ha chiesto al governo di rispondere entro cinque giorni ad un reclamo presentato da un avvocato che rappresenta gruppi di ebrei, i quali affermano che esiste un accordo politico tra Giordania ed Israele riguardo la chiusura della moschea di al-Aqsa per ebrei e musulmani, fatta eccezione per il personale del dipartimento per i beni religiosi islamici, a causa della crisi del Coronavirus.
I firmatari affermano che la Giordania e il dipartimento in questione hanno concordato di fermare l’esecuzione di preghiere da parte dei musulmani nella moschea, dopo che anche il governo israeliano aveva promesso loro, come condizione, di impedire le visite degli ebrei nel sito.
Il gruppo ha chiesto di consentire agli ebrei di entrare nella moschea e di visitare i suoi cortili, poiché il personale del dipartimento per i beni religiosi ha il permesso di entrare.
Nel frattempo, alcuni gruppi di ebrei abbiano annunciato l’intenzione di organizzare una marcia verso la moschea per invaderne i cortili durante il 29esimo giorno di Ramadan (22 maggio 2020), al fine di celebrare quello che essi chiamano “Giorno di Gerusalemme”, che corrisponde alla data di occupazione di Gerusalemme Est.
Traduzione per InfoPal di Chiara Parisi