CPI risponde a minacce statunitensi

Betlemme-Ma’an. In risposta alle minacce del consigliere per la sicurezza nazionale degli Stati Uniti, John Bolton, la Corte Penale Internazionale (CPI) ha dichiarato, martedì, che “continuerà a svolgere il suo lavoro senza scoraggiarsi”.

Lunedì, Bolton aveva minacciato i giudici della CPI di imporre sanzioni se fossero andati avanti con un’indagine sui reati di guerra degli Stati Uniti in Afghanistan.

Le minacce di Bolton dicevano che se fosse stata avviata un’indagine di questo tipo, l’amministrazione statunitense avrebbe preso in considerazione l’idea di vietare ai giudici e ai pubblici ministeri della CPI di entrare negli Stati Uniti, oltre a congelare i fondi che hanno in territorio statunitense e perseguirli nei tribunali degli Stati Uniti.

La corte ha dichiarato che si tratta di un’istituzione indipendente ed imparziale, con il sostegno di 123 Paesi.

La dichiarazione ha aggiunto che “la CPI, come tribunale, continuerà a svolgere il suo lavoro senza scoraggiamento, in conformità con i suoi principi e l’idea generale della supremazia della legge”.

Nel frattempo, il ministro degli Esteri iraniano, Mohammad Javad Zarif, ha criticato l’assenza di una risposta internazionale alle minacce degli Stati Uniti, tramite il suo account Twitter ufficiale, martedì.

Zarif ha affermato che “gli Stati Uniti minacciano di imporre sanzioni alla CPI e persino di far causa contro i propri giudici nei tribunali statunitensi. Dov’è l’oltraggio?”.

“L’arroganza di questo regime delinquente degli Stati Uniti sembra non avere limiti”, ha aggiunto.