Cronaca palestinese dall’8 al 12 agosto

Rabat – Pal.info. 8 agosto. L’ISESCO lancia un appello per contrastare i piani israeliani per distruggere al-Aqsa 

L’organizzazione islamica per l’educazione, la scienza e la cultura, l’ISESCO, ha invitato gli Stati membri e la comunità internazionale ad affrontare il piano sionista che prevede di trasferire e demolire la sacra moschea di al-Aqsa.

In un comunicato pubblicato mercoledì 8 agosto, l’ISESCO ha rivelato che le dichiarazioni del deputato di estrema destra alla Knesset, Aryeh Eldad, che affermano che “è necessario rimuovere la moschea al-Aqsa senza demolirla e spostarla da un’altra parte, perché sia  sostituita da un tempio”, sono dichiarazioni “molto gravi e sono un’incitazione pericolosa a realizzare un atto terrorista e criminale”.

Inoltre, l’ISESCO ha condannato la decisione della giunta dell’occupazione di Gerusalemme, che considera la Spianata della santa moschea di al-Aqsa come luoghi pubblici. Nella sua dichiarazione, la Fondazione ha aggiunto che l’autorità sionista aumenta il ritmo di scavi sotto la moschea di al-Aqsa, dei suoi dintorni e dei siti vicini alla città di Silwan. La Fondazione ha osservato che tali scavi minacciano di far crollare la moschea, cosa che costituisce un atto di aggressione contro un patrimonio dell’umanità e viola il diritto internazionale.

La fondazione islamica ha confermato che i pericoli che minacciano la moschea di al-Aqsa hanno cominciato ad aggravarsi e moltiplicarsi, e ha invitato gli stati membri ad agire e prendere misure a livello internazionale per denunciare le pratiche israeliane contro la moschea al-Aqsa, e per proteggerla e difenderla.

 

Gerusalemme – Pal.info e InfoPal, 9 agosto. L’occupazione decide di demolire due case.

La giunta di occupazione israeliana a Gerusalemme ha deciso di demolire due case mobili delle Nazioni Unite che offrivano un rifugio per le famiglie palestinesi sfollate dalla città, con il pretesto che sono illegali.

Fonti delle Nazioni Unite hanno dichiarato al quotidiano The Jerusalem Post che queste case sono state finanziate con i fondi per l’assistenza umanitaria dell’organizzazione e sono sul terreno di due famiglie di Gerusalemme dopo che le forze israeliane avevano demolito le loro abitazioni a Beit Hanina.

Il giornale ha citato un membro del consiglio municipale del partito “Meretz”, Margalit Meir, dicendo che è la prima volta che l’Organizzazione delle Nazioni Unite colloca case mobili “illegali” a Gerusalemme Est destinate ai palestinesi le cui abitazioni sono state demolite.

Margalit, fondatore della coalizione israeliana contro la demolizione delle case, ha dichiarato che la posizione dell’organizzazione internazionale è contro la politica israeliana che comprende la demolizione di case e beni palestinesi.

 

Hebron –  Pal.info e InfoPal, 10 agosto. Massiccio dispiegamento di forze israeliane e check-point.

Giovedì 9 agosto, l’occupazione israeliana ha intensificato la presenza di posti di blocco militari fissi e volanti nella maggior parte delle strade e degli incroci principali in provincia di Hebron, a sud della Cisgiordania occupata, e hanno maltrattato deliberatamente i cittadini palestinesi.

“L’occupazione israeliana ha eretto diverse barriere all’ingresso delle città, dei villaggi e dei campi, ha posizionato soldati armati nelle strade principali, ha fermato volutamente e controllato i documenti dei passeggeri, qualche ora prima del pasto di rottura del digiuno”, così hanno riferito testimoni oculari provenienti da zone diverse.

A Hebron, l’esercito dell’occupazione ha istituito un posto di blocco nella zona di ‘Isa, e fermato i veicoli dei cittadini, bloccato la circolazione e controllato minuziosamente le loro carte d’identità.

A  Beit Amr, a nord di Hebron, l’esercito dell’occupazione ha eretto un altro posto di blocco militare all’ingresso della città, dove i soldati armati hanno deliberatamente oppresso i cittadini e li hanno perquisiti.

A  Dura, a sud-ovest di Hebron, l’esercito di occupazione ha installato un check-point militare sulla strada di Tarousa, a ovest della città, dove ha bloccato i cittadini.

L’occupazione ha schierato posti di blocco militari agli ingressi delle cittadine a sud di Dora e i soldati israeliani hanno deliberatamente fermato i palestinesi per ritardare il loro pasto di rottura del digiuno.

Per il secondo giorno consecutivo, i soldati hanno istituito anche un check-point militare al crocevia di Etzion, nel nord della provincia, dove hanno volutamente umiliato i cittadini, soprattutto i viaggiatori diretti alle città di Betlemme e Gerusalemme.

A sud di Hebron, i soldati hanno anche installato un blocco all’incrocio di Zeik, l’ingresso nord di Yatta, bloccando i veicoli dei cittadini per ore, controllando i loro documenti e ostacolando la circolazione dei pedoni.

 

Gaza – Pal.info e InfoPal, 10 agosto. Bahr ha invitato il Cairo a riaprire il passaggio di Rafah

Ahmed Bahr, vicepresidente del Consiglio legislativo palestinese, ha invitato il governo egiziano a riaprire il passaggio di Rafah al traffico di merci e persone.

Durante la preghiera del venerdì, in presenza del premier Ismail Haniyah, Bahr ha dichiarato: “Non abbiamo bisogno di tunnel per attraversare le frontiere tra i due Paesi se sarà presa la decisione palestino-egiziana di riaprire il passaggio di Rafah al traffico di merci e persone in modo continuativo e costituire così una zona franca di scambio”.

Bahr ha affermato che il capo del governo palestinese è in continuo contatto e a più livelli con il governo egiziano e che Gaza è pronta a collaborare per proteggere la frontiera tra i due Paesi.

Il leader palestinese ha attibuito la responsabilità del massacro di poliziotti egiziani nel Sinai all’occupazione israeliana che “combina intrighi giorno e notte per vanificare la volontà del popolo egiziano che ha scelto la via della libertà e della indipendenza dagli Stati Uniti”.

Bahr ha denunciatoo gli attacchi dell’occupazione contro la moschea di al-Aqsa e la città santa di al-Quds.

 

Jenin – Pal.info e InfoPal, 11 agosto. Dopo l’acqua, le forze sioniste confiscano anche la legna palestinese.

Forze di occupazione sioniste hanno confiscato un camion che trasportava legna, per un valore di 25mila dollari, nella regione di Dahr al-Maleh, a sud della città di Jenin. L’hanno rubata e portata all’interno dei territori occupati nel 1948.

I sionisti conducono una guerra senza tregua contro la produzione di carbone a Jenin.

Fonti locali affermano che decine di soldati israeliani hanno assalito una fabbrica di carbone nel villaggio di Dahr al-Maleh, nella regione di Ya’abon, a sud di Jenin, appartenente a Mohammed al-Khattib.

Le autorità sioniste hanno pubblicato un decreto che vieta l’importazione di legna dai territori occupati nel 1948, in modo che le fabbriche di carbone nella regione di Ya’abod, in cui lavorano più di duemila persone e che danno da vivere a 40mila, non abbiano altra scelta che chiudere.

 

Il Cairo – Pal.info, 11 agosto. Ghazlen: i Fratelli Musulmani non accettano la continuazione del blocco di Gaza.

Il portavoce dei Fratelli Musulmani in Egitto, Mahmoud Ghazlen, ha confermato che gli egiziani, in particolare i fratelli musulmani non comprendono il permanere del  blocco imposto contro il popolo oppresso della Striscia di Gaza.

“E ‘inaccettabile condurre una guerra globale e misure punitive contro l’intera popolazione di Gaza per l’attacco omicida (nel Sinai, contro la caserma della polizia egiziana, ndr) di cui gli abitanti di Gaza innocenti non hanno alcuna responsabilità”, ha sottolineato il leader egiziano per contestare le misure adottate dalle autorità del Cairo nei confronti degli abitanti di Gaza, assediati da più di cinque anni consecutivi.

Ghazlen ha invitato a rifiutare qualsiasi procedura che intenda stringere l’embargo imposto dall’occupazione israeliana sulla popolazione di Gaza o ricorrere al bombardamento dei tunnel che rappresentano l’unica via d’uscita durante il blocco, soprattutto per i malati che hanno bisogno di medicinali.

 

Amman – Pal.info, 12 agosto. Rasheq: l’attacco israeliano contro i prigionieri di Asqelon è una violazione dei diritti umani.

‘Ezzat Rasheq ha denunciato l’attacco di unità speciali israeliane che il 12 agosto hanno preso d’assalto il blocco n. 3 della prigione di Asqelon, dove si trovano prigionieri malati. Il commando ha umiliato e aggredito i detenuti e li ha costretti a perquisizioni distruggendo i loro effetti personali.

In un comunicato pubblicato sulla sua pagina Facebook, il 12 agosto, Rasheq ha affermato che “l’attacco dei soldati dell’occupazione israeliana contro i nostri eroi coraggiosi è un attentato barbaro e una flagrante violazione dei loro legittimi diritti e della sacralità del mese benedetto di Ramadan”.

Va sottolineato  che delle unità speciali di carcerieri hanno preso d’assalto la prigione di Ashkelon, dove si trovano 14 prigionieri palestinesi e li hanno perquisiti.