“La cosa più importante per gli Stati arabi e musulmani non è una tregua per porre fine a sei giorni di massacro a Gaza, ma quella per far terminare l’occupazione israeliana”, ha aggiunto il Segretario generale, nel corso della breve visita alla zona devastata dagli attacchi israeliani.
Da parte sua, il capo degli Esteri turco Ahmet Davutoglu ha ringraziato la Lega Araba, che ha organizzato la missione a Gaza, e ha condannato fermamente l’aggressione dell’occupazione israeliana, sottolineando che “la chiave è la creazione di uno Stato palestinese con Gerusalemme come capitale eterna”. Ha poi lodato la fermezza del popolo palestinese e la sua resistenza, e ha reso omaggio “al sangue palestinese e turco versato a Striscia di Gaza” (i 9 militanti turchi uccisi nel maggio 2010 sulla nave “Mavi Marmara”).
Il primo ministro palestinese, Ismail Haniyah, ha esortato la comunità internazionale ad adempiere alle proprie responsabilità e mettere in pratica le raccomandazioni contenute nella relazione “Goldstone” sul primo assalto alla Striscia Gaza, nell’inverno 2008-2009.
E’ stato anche ricordato che la Lega Araba aveva annunciato la decisione di togliere il blocco su Gaza, e che essa deve assumersi tale responsabilità, in modo che i palestinesi possano godere del diritto a vivere in libertà nel proprio territorio che continua a soffrire da più di 5 anni consecutivi.
La delegazione ministeriale comprendeva 10 rappresentanti dei Paesi arabi, tra cui Egitto, Iraq, Tunisia, Marocco, Arabia Saudita.