Da giovedì, i soldati israeliani hanno ucciso un Palestinese, ne hanno feriti 95 e rapiti a decine

Imemc. I soldati israeliani hanno ucciso un Palestinese, ne hanno feriti più di  95 e rapiti almeno 30, durante  continui attacchi e gravi escalation dallo scorso  giovedì, nella città di al-Isawiya, nel centro della Gerusalemme est occupata.

Oltre alle continue incursioni e all’uso eccessivo della forza contro i manifestanti palestinesi, l’esercito e la polizia hanno anche imposto una serie di sanzioni e misure di punizione collettiva contro i residenti, oltre ad attaccare e razziare decine di case, ospedali e cliniche.

Sebbene le incursioni siano più violente ad al-Isawiya, hanno anche attaccato molte altre aree della Gerusalemme occupata, compresa la Città Vecchia e le aree circostanti, e ancora una volta l’esercito è entrato in diversi reparti dell’Ospedale di Makassed.

Durante le incursioni in ospedale, l’esercito ha aggredito molti medici, infermieri e persino pazienti, mentre i soldati venivano schierati in diversi reparti e intorno a loro, alla ricerca di feriti palestinesi per rapirli.

Giovedì 27 giugno, i soldati hanno ucciso un ex prigioniero politico, identificato come Mohammad Samir Obeid, 21 anni, colpendolo con un proiettile al cuore da distanza ravvicinata, mentre  i soldati attaccavano facendo l’uso di forza eccessiva i Palestinesi nella città di Al Isawiya.

Dopo aver ucciso il giovane, i soldati hanno portato via il suo corpo e si rifiutano ancora di renderlo alla sua famiglia per la sepoltura. Più tardi hanno rapito suo padre Samir e sua sorella Sondos. Il Palestinese ucciso aveva passato quattro anni nelle carceri israeliane ed era stato rilasciato un anno fa, dopo essere stato trattenuto per venti mesi.

Durante gli attacchi israeliani ad al-Isawiya, da giovedì sera, la Società della Mezzaluna Rossa Palestinese (PRCS) ha affermato che i suoi medici hanno curato almeno 95 Palestinesi, tra cui 74 colpiti con proiettili di acciaio rivestiti di gomma, 7 con fratture ed ematomi e 15 con  problemi dovuti  all’’inalazione di gas lacrimogeno.

Mofid al-Hajj, avvocato dell’Associazione Prigionieri Palestinesi (PPS), di Gerusalemme, ha detto che i soldati hanno rapito almeno 30 Palestinesi.

Alcuni dei Palestinesi rapiti sono stati identificati come As’ad Dari, Mahmoud Abdullah Dari, Wasim Eyad Dari, Jamal Mohammad Dari, Saed Osama Dari, Abed Abu Sayma, Fuad Obeid, Mahmoud Assem Obeid, Mahmoud Essam Obeid, Mahmoud Sa’id Obeid , Mahmoud Mohammad Obeid, Ali Sufian Obeid, Mohammad Marwan Obeid, Tareq Marwan Obeid, Yousef Farid Obeid, Wasim Nayef Obeid e sua moglie, Aziz Ghassan Oleyyan, Aziz Ammar Oleyyan, Mohammad Fares Oleyyan, Mohammad Sameeh Oleyyan e Ahmad Haitham Mahmoud.

I rapimenti sono stati effettuati tra ulteriori misure di punizione collettiva, comprese la distruzione della proprietà, l’imposizione di multe e tasse elevate, il danneggiamento delle auto, l’inasprimento dell’assedio e dell’isolamento della città.

Questa escalation è giunta quando Israele aveva già imposto sanzioni e punizioni collettive contro i Palestinesi, contro le loro case e le loro terre, ed è iniziata poco dopo che aveva deciso di demolire le case e deportare i Palestinesi dalle loro terre, per costruire quello che chiama “National Garden”.

E’ anche giunta dopo che Israele aveva emesso ordini di demolizione per colpire 16 palazzi con appartamenti palestinesi ed oltre 100 appartamenti nella città di Sur Baher, e ordini simili che riguardavano case e strutture all’interno e intorno a Gerusalemme occupata.

Traduzione per InfoPal di Edy Meroli