Da Kabul a Beirut, passando per Vicenza.

Riceviamo e pubblichiamo.

DA KABUL A BEIRUT, PASSANDO PER VICENZA

Contro le mistificazioni, uniamo le forze verso la manifestazione nazionale del 17 febbraio!

 

Comunicato del Comitato nazionale per il ritiro dei militari italiani

 

www.disarmiamoli.org         info@disarmiamoli.org

 

La ridda di ipotesi esposte in questi giorni per “normalizzare” i rapporti tra le varie anime del governo di centro sinistra e tranquillizzare l’opinione pubblica, se non riguardassero argomenti che toccano direttamente le sorti di intere nazioni e la vita di migliaia di persone, desterebbero sentimenti alterni tra lo sconcerto e l’ilarità.

Per le nostre truppe impegnate in Afghanistan si passa dall’”exit strategy” al “change of strategy”, per quelle in Libano la cosiddetta “equidistanza tra le parti” è condita da continue dichiarazioni di Prodi e D’Alema al fianco di Israele e dell’illegittimo governo Siniora, mentre milioni di libanesi scendono in sciopero contro un esecutivo screditato e ferocemente filo occidentale.

In Iraq le truppe vengono ritirate secondo i progetti del precedente governo, ma le nostre industrie militari fanno affari d’oro riarmando il governo fantoccio di Baghdad, mentre istruttori italiani addestrano gli squadroni della morte delle bande sciite al servizio dell’occupante USA.

 

Tutto questo per i nostri governanti non ha niente a che vedere con la base USA al Dal Molin di Vicenza! Come è risaputo, la 173 brigata d’assalto USA sarà al servizio della protezione civile in Val Padana….

 

L’arte della mistificazione, della falsa coscienza e della menzogna evidentemente non ha limiti per la fantasia dell’intera classe politica oggi al governo del paese.

I fatti però, come sempre, hanno la testa dura, come quella dei cittadini di Vicenza, che chiedono a gran voce segnali chiari, soprattutto da parte del drappello di parlamentari eletti come “pacifisti” nelle ultime elezioni politiche: NO alla base ed alle missioni di guerra, voto contrario e dimissioni da ogni incarico di governo se non si dovessero modificare gli orientamenti espressi in questi giorni.

Chi è entrato nelle aule parlamentari con un mandato pacifista non può e non deve fare da stampella a scelte chiaramente belliciste!

Il segnale è chiaro, viene da Vicenza ma anche da Bologna, dalla Toscana, dall’Emilia, dalla Campania e da tante altre zone del paese che in questi giorni hanno visto la mobilitazione di pacifisti ed antimilitaristi.

Nei prossimi giorni sono previsti altri presidi, iniziative territoriali, assemblee, riunioni organizzative, con l’obiettivo di ricostruire un forte ed autonomo movimento contro la guerra.

 

Il convegno nazionale “Disarmiamoli” del prossimo 10 febbraio a Bologna in questo clima si trasforma giorno per giorno in un importante appuntamento, verso il quale molte realtà convergeranno con l’obiettivo della costruzione di una rete nazionale contro la militarizzazione dei territori, della politica interna ed estera italiana. 

 

La manifestazione nazionale del 17 febbraio a Vicenza, che ci vede sin da ora tutti impegnati, sarà una prima importante prova di forza di un movimento che non ha intenzione di recedere di un passo rispetto al No alla base al dal Molin ed a tutti gli insediamenti USA – NATO , No alle missioni militari mascherate da “missioni di pace”, No alle politiche di guerra mascherate da “risanamento economico”.

 

Il gioco delle parole, delle alchimie e delle mistificazioni, usato in questi mesi a piene mani dal governo Prodi e dalla cosiddetta “sinistra radicale”, inizia a mostrare la corda.

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