Da mercoledì scorso, l’occupazione ha arrestato 120 palestinesi dalla Cisgiordania

Ramallah-InfoPal. Dall’inizio dell’aggressione sulla Striscia di Gaza, le forze di occupazione israeliane hanno avviato una vasta campagna di arresti in diverse città della Cisgiordania, temendo la ripresa delle operazioni di guerriglia, messe in atto dalla resistenza palestinese nel cuore di Israele.

Una fonte ufficiale palestinese ha reso noto che da mercoledì 14 novembre, le autorità dell’occupazione hanno arrestato circa 120 cittadini della Cisgiordania, la maggior parte di essi sono dei giovanissimi. 

Un rapporto diffuso dal ministero dei prigionieri palestinesi nelle carceri israeliane ha reso noto che i palestinesi in questione sono stati arrestati a margine della loro partecipazione alle manifestazioni di protesta, organizzate per condannare l’aggressione israeliana e supportare la popolazione di Gaza. 

Il rapporto ha evidenziato che la maggior parte delle persone arrestate hanno subito della percosse e sono state portate in centri di detenzione in cui mancano le minime condizioni igienico sanitarie e umanitarie. 

La polizia israeliana aveva ha annunciato di aver alzato il livello di allerta in diverse città dello Stato ebraico, per il timore che le fazione della resistenza palestinese possano mettere in atto delle operazioni di guerriglia all’interno dei territori del ’48, come rappresaglia per l’assassinio del comandante delle brigate al-Qassam Ahmed al-Ja’bari. 

I media ebraici hanno riferito che la polizia ha dichiarato lo stato di massima allerta in tutto il paese, dispiegando migliaia dei suoi agenti nei centri delle città israeliane densamente popolate, e erigendo delle barriere agli ingressi di quelle confinanti con la Cisgiordania.