Da oltre 14 anni Umm Ibrahim non vede il figlio, prigioniero d'Israele

Ramallah – Infopal. Umm Ibrahim ha oltre 70 anni, vive nel campo profughi di Jabalia, nel nord della Striscia di Gaza e le autorità israeliane le vietano di visitare il figlio, in prigione da oltre 14 anni.

Ancora una volta, la giustificazione fornita sono 'ragioni di sicurezza'.

'Abdel Farawne, ricercatore sulla questione dei prigionieri, a sua volta ex detenuto, riporta all'attenzione la storia di Ibrahim e il caso di tutte le famiglie della Striscia di Gaza, condannate al divieto perpetuo di visitare i propri cari nelle prigioni d'Israele.

“Non si tratta più di casi eccezionali, ma di una politica sistematica adottata sin dallo scoppio dell'Intifada al-Aqsa, nel settembre del 2000. Dall'imposizione dell'embargo e dopo aver fatto del territorio assediato un 'territorio nemico' nel 2007, queste decisioni sono state applicate – in maniera indiscriminata – sulle famiglie dei detenuti di Gaza. Si tratta di una misura punitiva, illegale e che mira a destabilizzare ulteriormente le aree palestinesi, a colpire gli affetti e ad istigare la popolazione occupata”.

Si appella alla Croce rossa Internazionale (Icrc) Farawne e chiede che si riesca ad incontrare almeno i detenuti sui quali non si hanno notizie, tra cui il figlio di Umm Ibrahim, arrestato il 9/04/1986 e condannato a 27 anni di carcere trascorsi tra varie prigioni israeliane.

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