Dahlan accusa Abbas di aver rinunciato al diritto di ritorno, e chiede di destituirlo

Ramallah-InfoPal. L’ex leader del movimento di Fatah, Mohammed Dahlan, ha rivelato che Mahmoud Abbas (Abu Mazen), attuale presidente del movimento, aveva accettato in passato di rinunciare al diritto di ritorno dei profughi palestinesi. Secondo Dahlan, Abbas avrebbe proposto di organizzare delle gite turistiche per i rifugiati palestinesi, presso i propri villaggi, in cambio essi avrebbero dovuto rinunciare al loro diritto di ritorno. 

Dahlan, rispondendo ad alcuni ambienti di Fatah, che in passato l’avevano accusato di rinunciare ai punti saldi della causa palestinese e, in particolare, al diritto di ritorno in patria, ha affermato che “Abbas si è sempre ingegnato per trovare dei compromessi e fare delle rinunce gratuite. Egli, nel corso dei negoziati di Camp David aveva suggerito di ricompensare i profughi palestinesi organizzandoli delle gite in autobus presso i loro villaggi d’origine”. 

Il leader palestinese espulso da Fatah, i cui rapporti con il presidente dell’Anp si sono deteriorati a causa di reciproche accuse di corruzione, ha aggiunto che “Abbas aveva suggerito questa soluzione sia a noi che agli israeliani, poi, servendosi dei media ha fatto trapelare delle false notizie circa una presunta cellula interna a Fatah, disposta a concedere molto agli israeliani, accusandomi personalmente, insieme ad altre persone di farne parte”. 

Dahlan, tramite la sua pagina su Facebook, ha lanciato un violento attacco contro Abbas, e le sue affermazioni sono state riprese da alcuni media appartenenti a Fatah ma schierati contro Abu Mazen. Nelle parole di Dahlan il presidente dell’Anp viene descritto come un “impotente”, aggiungendo che: “Il tempo rivelerà le vere intenzioni di alcune persone e le loro reali posizioni rispetto alla causa palestinese”. 

L’ex leader di Fatah, che secondo alcuni osservatori gode di una crescente influenza all’interno del movimento, ha chiesto di destituire Abbas, affermando che “il popolo palestinese non è sterile, nemmeno Fatah lo è, perché mai lasciamo il nostro futuro nelle mani di persone dall’età avanzata e dall’umore instabile, certamente questo non è il destino al quale ci dobbiamo sottomettere”. 

Dal canto suo, Abbas sta subendo delle durissime critiche a seguito delle sue recenti dichiarazioni, rese alla televisione israeliana, nelle quali ha affermato di rinunciare definitivamente alla storica Palestina, e di abdicare personalmente al proprio diritto di ritorno nella sua città natale. Tali affermazioni sono state interpretate dai palestinesi come la rinuncia definitiva al diritto di ritorno dei palestinesi espulsi dalla propria terra nel 1948.