Dal 2000, Israele ha imprigionato 14.000 Palestinesi

PPS. Dal 28 settembre del 2000, anno in cui scoppiò l’Intifada di al-Aqsa, le forze israeliane hanno arrestato circa 14 mila Palestinesi nei Territori occupati. E’ quanto ha denunciato il Centro di studi sui prigionieri palestinesi (PPS). La cifra include 3100 minorenni, 437 donne, 65 ragazze, di cui sei ferite durante l’arresto, 450 attivisti online.

Quasi tutti i detenuti sono stati sottoposti a torture psico-fisiche nei centri di detenzione e investigazione israeliani, in violazione delle leggi e delle convenzioni internazionali.

Il centro sostiene che l’incremento degli arresti si è poi intensificato a seguito dello scoppio dell’Intifada di Gerusalemme, a ottobre del 2015.

Dal 2000, sono stati emessi 2860 ordini di detenzione amministrativa, 17 dei quali contro donne, e 42 contro ragazzi minorenni.

Tra i detenuti ci sono anche 16 parlamentari palestinesi, dieci dei quali si trovano ancora in prigione, 150 anziani, 39 accademici, 240 malati e disabili, 115 giornalisti.

Dal 2015, sei prigionieri sono morti, facendo salire il numero dei detenuti che hanno perso la vita in carcera a 212.