Dal 2000, Israele ha ucciso 1400 minorenni palestinesi e ne ha arrestati 8000

10478135_645167698907388_1696201213614534968_nAl-Khalil (Hebron)-Quds PressUn rapporto sui diritti umani, pubblicato da un’organizzazione internazionale che monitora gli abusi sui bambini nel mondo, ha dichiarato che l’esercito israeliano ha ucciso 1405 bambini palestinesi e ne ha arrestati 8000 a partire dall’anno 2000.

Il rapporto, pubblicato dal “Movimento mondiale per la tutela dei bambini” e inviato a Quds Press in data 23 giugno, dichiara che l’esercito israeliano ha arrestato più di 8000 bambini a partire dall’anno 2000 e che, dal 2008, vi sono almeno 170 bambini palestinesi nelle carceri israeliane.

Il rapporto ha sottolineato come l’aspetto più inquietante della situazione sia rappresentato dall’atteggiamento dell’esercito israeliano e da quello dei coloni, atteggiamento che ha portato all’assassinio di 1405 bambini dall’anno 2000 e all’adozione di una politica di impunità che rende possibili simili fatti.

Il “Movimento mondiale per la tutela dei bambini” mette in luce gli effetti devastanti che tale politica produce sui bambini palestinesi che vivono nei pressi degli insediamenti israeliani e degli avamposti militari, la cui violenza aumenta di giorno in giorno.

Il rapporto, intitolato “La vita tra gli insediamenti israeliani e le forze di occupazione”, illustra nei dettagli le esperienze dei bambini che vivono, con le loro famiglie, in borghi e cittadine circondati da insediamenti israeliani in quotidiana espansione, sia a livello di dimensioni che di violenza ed estremismo.

La relazione rileva che le aggressioni contro le scuole e le case, ai danni dei bambini, verificatesi in tutte le zone della Cisgiordania, rappresentino il risultato della vicinanza degli insediamenti e dei siti militari israeliani alle comunità palestinesi.

Secondo il Direttore esecutivo del “Movimento mondiale per la tutela dei bambini”, Rifat Qassis, “Israele è indulgente con la violenza dei coloni e delle forze di occupazione contro i palestinesi in Cisgiordania allo scopo di rafforzare il proprio controllo sul popolo palestinese sotto occupazione. Purtroppo, sono sempre i bambini le vittime di questa violenza continua e sfrenata”.

Qassis cita come esempio gli attacchi ai palestinesi da parte dei coloni e delle forze di occupazione in Cisgiordania, aumentati negli ultimi anni, accompagnati da ingiustizie e sofferenze infinite, cui sono esposti i bambini palestinesi.

Come indicano le ultime statistiche pubblicate dall’Ufficio delle Nazioni Unite per il coordinamento delle questioni umanitarie (OCHA), si sono registrate più di 2100 aggressioni da parte dei coloni dal 2006, di cui 399 attacchi sono avvenuti nel solo 2013.

Il rapporto conclude affermando che le situazioni di mancata giustizia e di mancata individuazione dei responsabili rappresentano la regola e non l’eccezione, dal momento che gli attacchi dei coloni restano impuniti.

Il rapporto evidenzia, infine, la questione della disparità di trattamento cui sono sottoposti, dal governo israeliano, palestinesi e israeliani che vivono in Cisgiordania: tutti vivono nello stesso luogo ma, mentre i palestinesi sono assoggettati alle leggi militari, i coloni israeliani sono soggetti all’ordinamento giuridico civile e penale di Israele.

Traduzione di Federica Pistono