In una conferenza stampa svoltasi nelle tende del sit-in di solidarietà con i prigionieri, nella città di Gaza, il ministro della Sanità, Basem Naim, ha affermato che “lo stato di salute dei prigionieri ha superato i limiti della sopportazione per un essere umano”, sottolineando che il personale medico israeliano è coinvolto nella tortura dei prigionieri e mostra ai soldati israeliani come utilizzarla.
Naim ha spiegato che nelle carceri israeliane, 600 prigionieri soffrono di malattie croniche, tra cui 13 sono affetta da cancro, e ha aggiunto che 148 sono già deceduti, la maggior parte dei quali a causa di torture brutali e deliberata negligenza medica.
Egli ha invitato i firmatari della Convenzione di Ginevra a monitorare la situazione dei prigionieri sia dal punto di vista legale sia umanitario.
I detenuti palestinesi rinchiusi nelle carceri israeliane hanno iniziato lo sciopero della fame il 17 aprile scorso per rivendicare i loro diritti, negati dall’occupazione, e porre fine alla politica di isolamento e persecuzione.