Dall’inizio dell’anno, 640 violazioni israeliane contro i giornalisti palestinesi

PressTV. Il Comitato di Sostegno ai Giornalisti palestinesi ha affermato che le violazioni dei militari israeliani nei confronti di giornalisti palestinesi, dall’inizio di quest’anno, sono arrivate a 638 dato che il regime di Tel Aviv continua ad attuare misure repressive contro i membri della stampa dei Territori occupati. 

In un documento pubblicato martedì scorso, il comitato, con sede a New York ha reso noto che i giornalisti Ahmed Abu Hussein e Yasser Murtaja sono morti all’inizio di quest’anno per le ferite da arma da fuoco inflitte loro da Israele mentre coprivano le proteste contro l’occupazione lungo il confine tra la Striscia di Gaza assediata e le terre occupate. 

Ha anche aggiunto che la maggior parte delle violazioni avvenute nel mese di agosto sono state registrate nella Striscia di Gaza, dove i reporter sono stati colpiti con proiettili letali e gas lacrimogeni mentre stavano coprendo le proteste della “Grande Marcia del Ritorno”. 

Il Comitato ha dichiarato di aver documentato 82 casi di arresti e mandati di comparizione, dall’inizio del 2018, oltre a 53 casi di proroga della detenzione, aggiornamento e processo di giornalisti palestinesi che si trovano nelle carceri israeliane. 

Ha evidenziato di aver documentato oltre 83 casi di rifiuto del permesso di copertura degli eventi e di ostruzione delle informazioni, 31 casi di confisca delle attrezzature, telecamere e tessere stampa, oltre a sei casi di divieto di viaggio. 

Il Comitato ha documentato anche 7 casi di “incitamento” e 35 di chiusura di sedi dei media e di siti web di notizie. 

Ha quindi espresso profondo rammarico e condannato il fatto che le forze israeliane “prendano di mira i reporter palestinesi che svolgono la loro nobile missione raccontando la verità ed esponendo le atrocità dei crimini commessi contro la nazione palestinese”. 

Il Comitato di Sostegno ai Giornalisti palestinesi ha condannato i divieti del regime israeliano alle trasmissioni della rete televisiva palestinese al-Quds in lingua araba. 

Le autorità israeliane hanno accusato in diverse occasioni il canale televisivo al-Quds di essere uno “strumento della propaganda” per il movimento di resistenza islamica Hamas. 

Il comitato ha infine messo in guardia contro il crescente numero di crimini israeliani commessi contro i giornalisti palestinesi, chiedendo che la Federazione Internazionale dei Giornalisti e l’Unione dei Giornalisti Arabi, oltre a tutte le organizzazioni per i diritti umani, esprimano la loro solidarietà ai giornalisti palestinesi, condannino le pratiche incivili di Israele contro i lavoratori della stampa e trovino misure che servano a fermare le deliberate violazioni di Israele nei loro confronti.

Traduzione per InfoPal di Aisha T. Bravi