Dati palestinesi: maggio, 148 aggressioni commesse da coloni e soldati israeliani

coloni a gerusalemme.piccolaRamallah-InfoPal. Nel mese appena concluso di maggio, il ritmo delle aggressioni, commesse dalle forze di occupazione e dai coloni israeliani contro i palestinesi, ha avuto un’impennata senza precedenti, registrando 148 attacchi. Lo rivela il Centro informazioni sul Muro e gli insediamenti, appartenente all’Autorità palestinese (Anp).

In un rapporto pubblicato domenica 2 giugno, il centro ha elencato le aggressioni più gravi commesse dalle forze israeliane contro luoghi santi, islamici e cristiani, nei territori palestinesi.

Ha reso noto che le autorità di occupazione continuano a portare avanti diversi progetti e piani, tra cui: l’installazione di una monorotaia che agevolerà l’arrivo dei coloni estremisti al Muro di al-Buraq (Muro del Pianto), i lavori di scavo sotto allo stesso luogo e nei palazzi degli Omayyadi, a sud della moschea di al-Aqsa, per la realizzazione di un centro religioso, di quattro piani e 900 metri quadrati, chiamato Casa Strauss. Ciò si aggiunge alle frequenti intrusioni nella moschea di al-Aqsa, e all’avviso di demolizione della sala preghiere per donne, presso la moschea di Muhammed al-Fateh, nel quartiere di Ras al-Amud. Oltre agli slogan razzisti contro i cristiani, scritti sui muri di una chiesa situata nel monte Sion, il tutto mentre la politica di demolizione prosegue a pari passo con l’accelerazione delle attività di insediamento nella città.

Il rapporto ha documentato 50 demolizioni di case e strutture palestinesi, aggiungendo che le autorità israeliane si stanno preparando ad abbattere altre 69, notificando i relativi avvisi di evacuazione ai proprietari.

Ha aggiunto che le autorità di occupazione hanno approvato la costruzione di circa 600 unità abitative, 296  nell’insediamento di Beit El, che sorge a Ramallah, e altre 121 per espandere quello di Givat Ze’ev, costruito a Gerusalemme, oltre ad avviare i lavori di spianamento per la costruzione di 180 unità abitative per coloni sui terreni del villaggio di Kafr Sur, a Tulkarem, al fine di espandere l’insediamento di Sal’it, e i preparativi per erigere un nuovo insediamento vicino alla colonia di Ma’on, che sorge a Yatta, nei pressi di Hebron. Inoltre, la relazione rivela che la Corte suprema israeliana ha legittimato la presenza di quattro avamposti coloniali in Cisgiordania.

Il rapporto ha sottolineato che le forze di occupazione e i coloni hanno sequestrato e bruciato più di 977 dunum di terra (1 dunum, 1000 mq) nelle provincie di Ramallah, Nablus e Qalqilia, mentre più di 2988 alberi sono stati sradicati, bruciati o avvelenati nei territori di Nablus, Ramallah e Hebron.

Stando ai dati della relazione, i coloni hanno proseguito i loro attacchi, sporadici e armati, contro contadini e cittadini palestinesi, con un bilancio di 45 persone ferite, tra cui le due bambine: Bayan Shatat e Hanin al-Ja’abari, entrambe di sei anni residenti a Hebron. Inoltre, i coloni hanno appiccato il fuoco e forato le ruote di 31 veicoli palestinesi, compiendo perfino un attacco contro uno scuolabus per le studentesse del villaggio di Qabya, distruggendolo e ferendo alcune ragazze a bordo, e hanno assaltato una moschea nel villaggio di Urif, sud di Nablus.