Dati statistici: Cisgiordania, 118 arresti e convocazioni a giugno

Ramallah-InfoPal. Dati statistici rivelano che dall’inizio di giugno, i servizi di sicurezza dell’Autorità palestinese (Anp) hanno arrestato e convocato, presso le loro sedi, più di 118 cittadini.

Secondo quanto riferito dal Comitato delle famiglie dei prigionieri politici in Cisgiordania, nelle ultime due settimane, i servizi di sicurezza dell’Anp hanno effettuato 55 arresti e emesso più di 63 avvisi di comparizione presso le loro sedi, contro i cittadini palestinesi nelle diverse città della Cisgiordania.

I dati, pubblicati sabato 15 giugno, rivelano che i servizi di sicurezza dell’Anp hanno concentrato i loro arresti, con frequenza quasi quotidiana, sugli ex prigionieri, gli studenti universitari e le famiglie delle vittime (cadute durante le aggressioni israeliane), e dei detenuti nelle carceri dell’occupazione, oltre ad alcuni membri del movimento di resistenza islamico, Hamas. I dati in questione dimostrano che dall’inizio di giugno, 33 ex prigionieri, cinque parenti delle vittime e 17 studenti delle varie università in Cisgiordania sono stati arrestati.

Il comitato ha richiamato l’attenzione sul fatto che “dall’ultimo incontro di riconciliazione palestinese, tenuto alla fine di maggio, al Cairo, il ritmo degli arresti e degli avvisi di comparizione è aumentato”.

In un contesto correlato, diversi gruppi giovanili hanno lanciato una campagna mediatica di massa, intitolata “Me ne frego” allo scopo di affrontare l’escalation degli arresti a sfondo politico in Cisgiordania. I gruppi hanno esortato gli studenti, e i cittadini palestinesi in generale, ad ignorare gli avvisi di comparizione (presso le sedi dell’Anp), in quanto tali avvisi “rappresentano una palese violazione delle libertà, e una reale minaccia per tutti i presunti sforzi di riconciliazione”.