Dati ufficiali: a 65 anni dalla Nakba, Israele controlla l’85% della Palestina storica

Map_of_Occupation_Palestinian_by_ademmmRamallah-InfoPal. Dati statistici ufficiali rivelano che nel 1948, anno della Nakba (Catastrofe palestinese), le gang sioniste presero il controllo di 774 villaggi e cittadine palestinesi, ne distrussero 531, e commisero 70 massacri con un bilancio di 15mila palestinesi trucidati.

I dati, pubblicati dal Centro di statistica palestinese in occasione del 65° anniversario della Nakba, dimostrano che nel corso del 1948, circa 800mila palestinesi furono cacciati dai loro villaggi e città. Ripiegarono in Cisgiordania, nella Striscia di Gaza e verso i Paesi arabi limitrofi. Mentre migliaia di palestinesi furono sfollati dalle proprie case, pur rimanendo all’interno dei Territori palestinesi, divenuti l’odierno Israele. Con 1,4 milioni di palestinesi, distribuiti su 1300 tra villaggi e città, che formavano la popolazione della storica Palestina.

Il centro ha aggiunto che alla fine del 2012, il 44,2 % della popolazione che vive all’interno dei Territori occupati era rappresentato da rifugiati, mentre il numero totale dei profughi palestinesi registrati presso l’Unrwa, a metà del 2013, era di 5,3 milioni, il 45,7 per cento del totale della popolazione palestinese nel mondo.

Sul totale della popolazione palestinese sparsa nel mondo, il 59% vive in Giordania, Siria e Libano, 17% in Cisgiordania e il 24% nella Striscia di Gaza.

Circa il 29% dei profughi palestinesi vive sparso tra 58 campi: 10 in Giordania, 9 in Siria, 12 in Libano, 19 in Cisgiordania e otto campi nella Striscia di Gaza.

I dati indicano che nel 1948, i palestinesi contavano circa 1,37 milioni, mentre alla fine del 2012, essi hanno raggiunto l’11,6 milioni, ciò significa che dalla Nakba, il loro numero si è moltiplicato di otto volte e mezzo.

Per quanto riguarda i palestinesi che attualmente risiedono nella Palestina storica (tra il fiume e il mare), i dati indicano che alla fine del 2012, il loro numero ha raggiunto 5,8 milioni circa. Se i tassi di natalità rimarranno invariati, la popolazione palestinese raggiungerà i 7,2 milioni entro la fine del 2020.

I dati contenuti nel rapporto dimostrano che la Nakba ha trasformato la Striscia di Gaza nel luogo più popolato al mondo, con una densità di popolazione 11 volte superiore a quella dello Stato Ebraico, e 10 volte quella della Cisgiordania.

Sempre a fine 2012, la densità di popolazione nei Territori palestinesi occupati era di 724 persone per kmq: 475 in Cisgiordania e 4,583 nella Striscia di Gaza. Quella di Israele invece, era di 369 persone per kmq, arabi e ebrei compresi.

La relazione ha riferito che dal 1967, Israele ha cercato di espandersi all’interno dei nuovi confini, attraverso la costruzione degli insediamenti. Infatti, i dati indicano che alla fine del 2012, il numero delle colonie israeliane in Cisgiordania ha raggiunto i 482 , mentre il numero dei coloni ammontava a 537.000 alla fine dell’anno 2011.

Inoltre, dai dati si evince che il 49,8 per cento dei coloni, 268 mila persone, vive a Gerusalemme, 200 mila dei quali risiedono a Gerusalemme Est. In Cisgiordania, il rapporto coloni-palestinesi è il seguente: 21 coloni ogni 100 palestinesi, mentre la percentuale più alta riguarda Gerusalemme, con circa 68 coloni ogni 100 palestinesi.

Infine, i dati dimostrano che la popolazione ebraica controlla l’85% dei territori della Palestina storica, e ciò porta alla conclusione seguente: lo spazio posseduto da un palestinese rappresenta un quinto di quello appartenente ad un israeliano.