Londra-Quds Press. Dati diffusi dal gruppo di lavoro per i palestinesi in Siria rivelano che più di 1300 profughi sono stati uccisi dall’inizio della rivoluzione siriana, scoppiata a metà marzo 2011.
In un comunicato stampa diramato mercoledì 12 giugno, il gruppo ha reso noto che 1354 palestinesi sono stati uccisi dallo scoppio della rivoluzione, tra cui 1.201 uomini e 153 donne.
Ha spiegato che le vittime sono cadute a causa dei bombardamenti dei campi profughi palestinesi, in particolare quelli di al-Husainiyah, Yarmuk, Daraa, Khan Dunun e altri, e nei violenti scontri verificatisi tra l’esercito regolare e quello dell’opposizione.
Il comunicato ha sottolineato che “i profughi soffrono ancora a causa delle carenze dei servizi, mentre prosegue l’indifferenza delle organizzazioni civili e gli enti di beneficenza nei loro confronti”.
Infine, il gruppo ha spiegato che gli effetti devastanti del conflitto hanno avuto i loro riflessi sui campi profughi in Siria “che vivono in condizioni economiche difficili, dove manca il pane a causa della carenza di farina e scarseggiano cibi e medicinali, mentre le telecomunicazione funzionano raramente”.