Decine di feriti durante scontri in Cisgiordania

Nablus – PIC. Decine di manifestanti palestinesi sono stati feriti, venerdì, durante scontri (*) con soldati israeliani in alcune cittadine a nord-ovest di Nablus, in Cisgiordania. Tra i feriti ci sono anche soccorritori e giornalisti palestinesi.

Tre palestinesi sono stati feriti con proiettili di metallo ricoperti di gomma e altri 15 hanno sofferto gli effetti dell’inalazione dei gas lacrimogeni, sparati dalle forze d’occupazione israeliane (IOF) nel cittadina di Beita, a nord-ovest di Nablus.

Quattro giornalisti sono stati brutalmente aggrediti e feriti durante gli scontri.

Scontri simili sono scoppiati nella cittadina di Beit Dajan, dove due soccorritori e tre giornalisti sono rimasti feriti.

Negli scontri di Beit Dajan sono stati segnalati anche otto feriti con proiettili di metallo rivestiti di gomma e 37 casi di difficoltà respiratorie, a seguito dell’uso di gas lacrimogeni da parte delle IOF.

A Qalqilia, dieci palestinesi sono stati feriti con proiettili di metallo ricoperti di gomma, tra cui un minorenne di 13 anni, quando i soldati delle IOF hanno brutalmente attaccato la marcia settimanale contro la colonia di Kafr Qaddoum.

Settimanalmente, i palestinesi realizzano manifestazioni contro le colonie in diverse parti della Cisgiordania, in particolare nelle cittadine di Beita, Beit Dajan e Kafr Qaddoum.

Stime israeliane e palestinesi indicano che ci sono circa 650 mila ebrei che vivono in 164 colonie e 116 avamposti in Cisgiordania, inclusa la Gerusalemme occupata.

Secondo il diritto internazionale, tutte le colonie nei Territori palestinesi occupati sono considerate illegali.

(*) Nel linguaggio militare, gli scontri avvengono tra eserciti o gruppi armati di pari forze. Tra Tsahal, l’esercito israeliano, e la Resistenza o i gruppi di giovani palestinesi che rispondono alle aggressioni dell’occupante israeliano non c’è parità di forze. Pertanto, riportiamo tra virgolette il termine scontri/scontro, per non indurre i lettori meno informati a pensare che in Palestina sia in atto un conflitto/guerra tra attori con eserciti, armamenti e forze paritarie.