Decine di feriti in incursioni delle IOF a nord-ovest di Nablus e a el-Bireh

Nablus-PIC, Quds Press e Wafa. Violenti scontri (*) sono scoppiati domenica notte tra le forze di occupazione israeliane (IOF) e giovani palestinesi nella città di Burqa, a nord-ovest di Nablus.

Secondo la Mezzaluna Rossa Palestinese, sono stati segnalati almeno 67 feriti, tra cui 15 da proiettili di metallo rivestiti di gomma e 52 casi di asfissia da inalazione di gas lacrimogeni.

Gli scontri sono avvenuti poche ore dopo che un gruppo di coloni aveva fatto irruzione all’ingresso occidentale della città di Burqa a bordo di tre auto e aveva iniziato a lanciare pietre contro le case. I residenti locali sono intervenuti per respingere le aggressioni.

Almeno quattro cittadini sono rimasti feriti durante l’attacco dei coloni.

Scontri simili sono scoppiati nella città di Al-Bireh, presa d’assalto dai soldati tra il pesante uso di lacrimogeni e proiettili di metallo rivestiti gomma. Non sono state segnalate vittime.

Negli ultimi mesi si è assistito a un forte aumento delle violenze commesse dai coloni in Cisgiordania contro i palestinesi, anche contro gli agricoltori che raccolgono i loro ulivi.

Le IOF non solo non fermano gli attacchi, ma nella maggior parte dei casi si uniscono attivamente agli aggressori.

(*) Nel linguaggio militare, gli scontri avvengono tra eserciti o gruppi armati di pari forze. Tra Tsahal, l’esercito israeliano, e la Resistenza o i gruppi di giovani palestinesi che rispondono alle aggressioni dell’occupante israeliano non c’è parità di forze. Pertanto, riportiamo tra virgolette il termine scontri/scontro, per non indurre i lettori meno informati a pensare che in Palestina sia in atto un conflitto/guerra tra attori con eserciti, armamenti e forze paritarie.