Decine di palestinesi sono rimasti feriti durante violenti “scontri” con le IOF nel nord della Cisgiordania

Jenin-Quds Press. All’alba di oggi, martedì, decine di palestinesi sono stati colpiti da proiettili letali durante i violenti scontri (*) scoppiati quando le forze di occupazione israeliane (IOF) hanno preso d’assalto diversi quartieri e villaggi nella città di Jenin, nella Cisgiordania occupata settentrionale.

Fonti della Mezzaluna Rossa hanno affermato che sei giovani sono stati feriti da proiettili letali alle gambe, all’addome e alla mano e sono stati trasferiti in un ospedale di Nablus.

Fonti locali hanno affermato che i soldati dell’unità sotto copertura dell’esercito di occupazione, sostenuti da un vasto spiegamento di forze, hanno preso d’assalto la città di Jenin e hanno chiuso la strada Jenin-Nablus e la zona industriale. Case e diversi edifici sono stati invasi e occupati e sui tetti sono state piazzate squadre di cecchini.

Uomini armati palestinesi si sono scontrati con le forze di occupazione che hanno sparato pesantemente, provocando feriti tra i civili palestinesi – che sono stati trasferiti all’ospedale governativo “Khalil Suleiman” e all’ospedale specializzato “Ibn Sina”. Un ferito, Dia’a al-Sabarini, del campo profughi di Jenin, è stato ricoverato all’ospedale di Nablus, in condizioni critiche, dopo essere stato colpito da tre proiettili alla coscia destra e sinistra, alla gamba destra e gomito sinistro.

Gli scontri armati sono durati diverse ore, durante le quali ordigni esplosivi fabbricati localmente, bottiglie molotov e pietre sono stati lanciati contro le forze di occupazione, che hanno preso d’assalto diverse case e arrestato il giovane Muhammad Al-Qaddumi.

Le forze di occupazione hanno anche circondato il quartiere di al-Khamayseh, nella città di al-Yamoun, a ovest di Jenin, dove hanno invaso la casa di Jamil Khamayseh e hanno sequestrato la sua famiglia alla ricerca di uno dei figli, Maher.

La città ha assistito a scontri tra i giovani e le forze di occupazione, che hanno sparato bombe a gas e acustiche, ferendo al collo un giovane con un proiettile di metallo e un altro alla testa con una bomba a gas. Ci sono stati anche decine di casi di soffocamento, alcuni dei quali sono stati portati in ospedale.

Nella città di al-Silat al-Harithiya, a ovest di Jenin, alcuni cittadini, che festeggiavano un matrimonio, sono rimasti soffocati a causa del lancio di lacrimogeni da parte delle forze israeliane.

Secondo i dati dell’Ufficio per il coordinamento degli affari umanitari nei Territori palestinesi occupati, le forze israeliane hanno effettuato 2.430 operazioni di ricerca e arresto in Cisgiordania dall’inizio di quest’anno e fino al 26 luglio.

(*) Nel linguaggio militare, gli scontri avvengono tra eserciti o gruppi armati di pari forze. Tra Tsahal, l’esercito israeliano, e la Resistenza o i gruppi di giovani palestinesi che rispondono alle aggressioni dell’occupante israeliano non c’è parità di forze. Pertanto, riportiamo tra virgolette il termine scontri/scontro, per non indurre i lettori meno informati a pensare che in Palestina sia in atto un conflitto/guerra tra attori con eserciti, armamenti e forze paritarie.