Decine di piloti riservisti israeliani rifiutano di addestrarsi per protestare contro la revisione giudiziaria

(Foto:un jet israeliano F-16 decolla il 9 dicembre 2014 dalla base aerea di Ovda nel deserto del Negev vicino a Eilat, nel sud di Israele [Lior Mizrahi/Getty Images]).

MEMO. Dei 40 riservisti del 69° squadrone dell’aeronautica israeliana, 37 hanno dichiarato, domenica, che non si presenteranno a una delle loro sessioni di addestramento programmata per mercoledì, per protestare contro il piano del governo di limitare radicalmente il potere della magistratura del Paese. I riservisti hanno informato il comandante dell’IAF, generale Tomer Bar, e il loro capo squadriglia della loro intenzione, ma hanno detto che si presenteranno in servizio, se richiesti, per compiti operativi.

“Mercoledì 8 marzo”, hanno affermato i riservisti nella loro lettera, “dedicheremo il nostro tempo al discorso e al pensiero per il bene della democrazia e dell’unità del popolo, e quindi non faremo rapporto alla riserva, quel giorno, con l’eccezione dell’attività operativa. Durante il resto della settimana, faremo rapporto [per il servizio] come previsto”.

L’ex capo di Stato Maggiore Gadi Eisenkot  ha chiesto al personale militare di tenere l’esercito israeliano “lontano da battibecchi”. “Come cittadino e come membro della Knesset che si oppone al colpo giudiziario, vi esorto ad astenervi dal rinunciare all’addestramento “, ha aggiunto.

Il mese scorso, il capo di stato maggiore dell’esercito Herzi Halevi ha invitato i riservisti a restare neutrali e a non essere coinvolti nelle proteste.

Una lettera inviata venerdì dal generale Bar a tutti i riservisti IAF è arrivata ai media. “Rispetto i dubbi [che potreste avere]”, ha scritto. “Tuttavia, la mia aspettativa come comandante IAF, come l’aspettativa dei comandanti al mio fianco, è che continuerete a fare rapporto alle vostre unità per dovere; che continuerete a servire e ad adempiere al vostro impegno nei confronti della vostra unità, dei vostri subordinati e dei vostri comandanti, dello Stato di Israele, della sua sicurezza e della protezione dei suoi cittadini”.

Traduzione per InfoPal di Edy Meroli